mercoledì 30 aprile 2008

Alla fine qualcosa di buono l'ho trovata

Una delle (poche) cose veramente divertenti di questa tornata elettorale è successa proprio lunedì sera, quando Alemanno si è insediato al Campidoglio. Ogni volta che il nuovo sindaco si affacciava alla finestra la piazza gli rispondeva con applausi e grida. A un certo punto ci ha provato anche Gasparri con una bella bandiera tricolore, ma ... niente. L'hanno riconosciuto subito. Ma de che 'ao!!

Falso positivo

Anche oggi sto tentando di trovare un pensiero positivo. Ma temo di non riuscirci. Sarà che ho visto almeno 5 taxi parcheggiati in posti assurdi e allucinanti. Sarà che ho visto poliziotti anomali in piazza. Sarà che ho sentito discorsi allucinanti da vicini insospettabili. Sarà che mio padre ha aspettato 20 minuti un taxi a Piazza del Popolo in pieno pomeriggio .. inutilmente. sarà che oggi i mezzi funzionavano peggio del solito. Sarà che le prime proposte che ho sentito dal nuovo sindaco mi sembrano allucinanti (armare i vigili e smantellare la teca dell'Ara Pacis). O magari saranno ansie personali. Però stasera ho un senso attonito di sconforto e di paura. L'unica cosa che mi viene in mente e che può suonare positiva è che per la prima volta dopo tanti anni mi trovo con l'angoscia e non desidero il conforto di mia madre. Quando l'ansia mi divora e quando sono così giù non posso fare a meno di pensare a lei e a quanto mi piacerebbe che mi parlasse e mi abbracciasse. Stavolta no. Sono contenta che non possa assistere a tutto questo e che non si debba scandalizzare alla vista di saluti romani e discorsi beffardi. Glielo risparmio volentieri. E comunque starebbe esattamente come me e questo non mi tirerebbe su di una virgola. Ma se i pensieri positivi sono questi ...

Meglio pensare ai cessi pubblici

Siccome non ne posso più di tentare la connessione con il sito del "Ministero delle Entrate" e francamente sono stremata dal susseguirsi di emozioni a sfondo politico che mi si avventano addosso in questi giorni, vi propongo una mail che mi è arrivata da Mery e che è molto divertente e piuttosto vera ^__^
Parla di donne che vanno nei bagni pubblici e di uomini che le aspettano:


Perché le donne stanno così tanto nei bagni pubblici?

Il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni è che da bambina tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavoletta, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: 'MAI, MAI appoggiarsi sul gabinetto' e poi ti mostrava 'la posizione' che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo venga a contatto con la tavolozza.
'La posizione' è una delle prime lezioni di vita di una bambina, importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della vita. Ma ancora oggi, da adulte, 'la posizione' è terribilmente difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere.
Quando 'devi andare' in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt. Allora ti metti buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate. È la posizione ufficiale di 'me la sto facendo addosso'. Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con 'la bambina piccola che non può più trattenersi' e ne approfittano per passare avanti tutte e due!
A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona che esce. Entri e ti accorgi che non c'è la chiave (non c'è mai); non importa... Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non c'è (non c'è mai), ispezioni la zona, il pavimento è pieno di liquidi non ben definiti e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima, piena com'è di cose che ci hai messo dentro, la maggior parte delle quali non usi ma le tieni perché non si sa mai.
Tornando alla porta... dato che non c'è la chiave, devi tenerla con una mano, mentre con l'altra ti abbassi i pantaloni e assumi 'la posizione'... AAhhhhhh... finalmente...
A questo punto cominciano a tremarti le gambe... perché sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo. Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di coprirla con la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma la voce di tua madre ti risuona in testa 'non sederti mai su un gabinetto pubblico!', così rimani nella 'posizione', ma per un errore di calcolo un piccolo zampillo ti schizza sulle calze!!! Sei fortunata se non ti bagni le scarpe. Mantenere 'la posizione' richiede grande concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi il rotolo di carta igienica maaa, cavolo...! non ce n'è...! (mai).
Allora preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta, ci pensi su un attimo, ma non hai scelta.
E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco, altrimenti tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati. NO!! Allora urli 'O-CCU-PA-TOOO!!!', continuando a spingere la porta con la mano libera, e a quel punto dai per scontato che tutte quelle che aspettano fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il kleenex, vorresti usarne un paio ma sai quanto possono tornare utili in casi come questi e ti accontenti di uno, non si sa mai. In questo preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un cubicolo così minuscolo non sarà tanto difficile trovare l'interruttore! Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perché l'altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti
restano per uscire di lì, sudando perché hai su il cappotto che non avevi dove appendere e perché in questi posti fa sempre un caldo terribile. Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle calze... il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti vedesse così; perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un bagno pubblico, perché davvero 'non sai quante malattie potresti prenderti qui'. Ma la debacle non è finita... sei esausta, quando ti metti in piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo sciacquone! Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno, che vergogna! Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di acqua e non puoi appoggiare la borsa, te la appendi alla spalla, non capisci come funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto finché riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da gobbo di Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino; l'asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le mani nei pantaloni, perché non vuoi sprecare un altro kleenex per questo! Esci passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere spontaneamente, cosciente del fatto che hai passato un'eternità là dentro. Sei fortunata se non esci con un pezzo di carta igienica attaccato alla scarpa o peggio ancora con la cerniera abbassata!

Esci e vedi il tuo uomo che è già uscito dal bagno da venticinque minuti e gli è rimasto perfino il tempo di leggere Guerra e Pace mentre ti aspettava.
'Perché ci hai messo tanto?' ti chiede irritato.
'C'era molta coda' ti limiti a rispondere.

E questo è il motivo per cui noi donne andiamo in bagno in gruppo, per solidarietà, perché una ti tiene la borsa e il cappotto, l'altra ti tiene la porta e l'altra ti passa il kleenex da sotto la porta; così è molto più semplice e veloce perché tu devi concentrarti solo nel mantenere 'la posizione'. E la dignità.

Dedicata alle donne di tutto il mondo che hanno usato un bagno pubblico e agli uomini, perché capiscano come mai ci stiamo tanto.

E' ora di voltare pagina (post sentimentale)

Sono arrivata alla conclusione che è ora di voltare pagina. Negli ultimi mesi non abbiamo fatto altro che parlare di politica. E ora le cose sono andate come sono andate. Una parte di me è contenta solo del fatto che sia passato. Certo non è come una partita di calcio, il cui risultato sfavorevole svanisce nel tempo. Però non dovermi svegliare domani con la preoccupazione delle elezioni o con lo scorno di una batosta è già qualcosa.
Io sono una democratica convinta e a questo punto penso che gli italiani abbiano espresso una decisione forte. Io non la condivido. Però ... devo accettarla. E siccome mi fa male non posso più pensare tuto questo tempo alla politica. Non serve a nulla che io mi faccia anche il sangue cattivo. Intendiamoci, non voglio lavarmene le mani, ma starò solo a guardare con attenzione quello che succede, senza sbracciarmi, sgolarmi e buttarmi in ansia come mi è successo in questo periodo.
Io temo che tra 5 anni noi non avremo più libere elezioni. Ma voglio sperare che questa sia solo una paura irrazionale. Spero che i miei incubi più neri non si realizzino, e sarebbe già abbastanza. Magari nessuno farà grandi cazzate e Alemanno sarà un così bravo sindaco che mi verrà quasi voglia di votarlo alle prossime elezioni. Non lo voterei comunque perché ha un passato da picchiatore fascista, ma questa è un'obiezione personale che, alla luce degli eventi odierni, lascia il tempo che trova.
Vorrei veramente che questa gente lavorasse bene per la città, anche per lo Stato. Sperare non costa nulla.
Io però sono fermamente convinta che ci sia il bisogno di applicare una sorta di resistenza urbana. Una resistenza quotidiana al disfacimento.
Per questo mi sento di dover cambiare pagina e non incarognirmi più sulla politica.
Anche perché oggi i tavolini mi sembravano triplicati e giurerei che un paio di tassisti abbiano tentato di investirmi. Sto sfociando nella paranoia e questo non va bene. Non va bene per me perché magari ho una vita sola e sto perdendo un sacco di tempo per una massa di gente alla quale non gliene frega una minchia.
Ma torniamo alla resistenza urbana (la decisione di voltare pagina, lo ammetto, è un po' forzata, ho ancora la tendenza a divagare).
La prima cosa è ... serenità. Lo so che è difficile, ma farci rovinare l'esistenza in questo momento non ha proprio senso.
Bisogna curarsi delle cose piccole.
Come dice il mio prof di capoeira (ogni tanto pure lui ne dice una sensata) le cose grandi ci travolgono e ci lasciano senza fiato, ma sono le cose piccole che ci accompagnano veramente nella vita.
E' arrivato il momento di curare di più i nostri giardini (dai ... su ... è una metafora).
Coltivare le cose che ci piacciono e godere delle soddisfazioni che ci danno. Solo così riusciremo a sopravvivere, perché l'intontimeno da sky non ci può bastare alla lunga!
Io voglio iniziare ringraziando la mia passione più grande: gli amici.
Li ringrazio di esistere e di dare senso a cose che altrimenti non lo avrebbero.
Ringrazio Katia che mi parla al telefono mezz'ora ogni giorno e mi ricorda cosa sono io nella vita. Ringrazio Mjrka, che dopo 22 anni riesce ancora a chiacchierare di politica con me fino alle 2 di notte (anche per la bottiglia di vino che ci ha offerto a sorpresa stasera). Ringrazio Cecilia perché è ancora felice ed emozionata nel farmi da testimone, perché dopo tanti anni è ancora Cecilia e perché mi legge, anche se non riesce a scrivere un commento ai miei post (ma io attendo fiduciosa). Ceci non ti ho risposto al sms perché non ho più soldi al cellulare :-)
Ringrazio Fabrizio perché è sempre un bel cervello con cui confrontarsi (ti confesso che i commenti di questi giorni mi hanno ricordato una serata di festeggiamenti a Via delle Botteghe Oscure ... tanti tanti anni fa, siamo sempre andati d'accordo sulla politica noi, vero?). Ringrazio Pamela, Federica e Virginia per le mail ormai sempre più rare, ma sempre con la stessa intimità. Ringrazio Giovanni per avermi adottata e per avermi offerto la sua casa di Orte per il ricevimento di matrimonio. Ringrazio Massimo per ricordarmi che nella vita c'è sempre qualcosa di interessante su cui vale la pena perdere del tempo. Ringrazio Sara per testimoniare che a volte i sogni si avverano (lei si chiederà il perché di questa affermazione, ma io non saprei spiegarla meglio di così). Ringrazio Valentina perché mi fa credere che l'etereo e il terreno a volte si fondono benissimo. Ringrazio Mery perché mi ricorda che esistono i vent'anni e io li ho scampati. Ringrazio Gaia perché è la serenità. Ringrazio Margherita perché è determinata. Ringrazio Vera perché fodera la casa delle bambole con la stoffa di Morris. Ringrazio tutti gli amici della Trento perché non era detto che si sarebbe diventati amici. Ringrazio Marco perché, nonostante avesse ben altro da fare, mi ha portato la sua corda anche se non ce n'era poi tutto sto bisogno, ma ha capito che per me era importante. Ringrazio tutti miei amici di capoeira per le risate, i canti, le rode e (soprattutto) i calci. Ringrazio tutti coloro che sanno che in questa lista non c'è un primo, non c'è un ultimo e non ci sono reali priorità e chi non è stato nominato ora magari lo sarà domani ... sa che ho solo bevuto una bottiglia di vino e i miei neuroni ora stanno facendo la hola per cavoli loro, ma nonostante tutto mi vuole bene lo stesso.
Ecco ... ora che ho pensato un po' di cose belle (anche se a momenti sembrava un po' una cosa funebre, ma l'ho sfatata sul finale, spero) mi sento già più contenta e posso andare a dormire tranquilla.
Buonanotte mondo. Magari tu domani non sarai migliore, però potrei sempre esserlo io!

martedì 29 aprile 2008

L'alba di un nuovo giorno

Qualcosa è cambiato radicalmente da ieri a oggi. Stamattina sono uscita per comprare il giornale e la città mi è già sembrata diversa. C'erano più tavolini per strada, c'erano più cani che facevano i loro bisogni senza padroni con le buste in mano, c'era più rumore nel traffico. Oggi per la prima volta in quasi nove anni ho sentito il rumore della strada dentro casa mia, con le finestre chiuse. Forse sarà solo suggestione ...
Però il buongiorno si è visto dal mattino, quando a novembre dello scorso anno una piccola lobby di privilegiati si è permessa di mettere questa città a ferro e fuoco per non perdere l'esclusiva sui propri privilegi. Una cerchia di persone ignoranti, benestanti e lamentose che godono di esclusive che la loro categoria nel mondo nemmeno si sogna. Ma qui hanno sempre fatto da padroni. Si lamentano del proprio lavoro, ma offrono un servizio che non arriva nemmeno alla sufficienza. Perché a Roma non ci sono pochi taxi, anzi ... è una delle città col più alto numero di taxi in Europa. Ma i tassisti romani non hanno voglia di prendere le corse brevi perché non gudagnano abbastanza, non hanno voglia di arrivare nelle strade difficili perché faticano troppo, non hanno voglia di fare i turni di notte soprattutto nel weekend, perché altrimenti non si riposano come tutti gli altri. I tassisti di Roma non si degnano di mettersi in fila davanti alla stazione, si lamentano e rispondono anche male. I tassisti romani fanno il bello e il cattivo tempo. E guadagnano molto bene, anche se lamentano il contrario.
Però mettere delle licenze in più per assicurare alla città un servizio migliore no. Non era accetabile. I tassisti hanno invaso il centro e paralizzato un'intera città con le loro macchine (pensate se gli autisti dell'autobus facessero una cosa del genere!!!), hanno malmenato i giornalisti e hanno battutto i piedi.
Dicevo ... il buongiorno si vede dal mattino perché allora nessun romano ha fatto nulla. In una città civile la gente si sarebbe scandalizzata e sarebbe scesa in piazza a protestare. Qui no. L'unico politico che ha appoggiato la rivolta indegna dei tassisti è stato da loro acclamato con gesti che in questo Paese sono, ancora oggi, illegali. Ora questo politico è stato eletto a sindaco di Roma, col voto di quelli che si lamentano dei taxi e con il benestare di quelli che sono contro la disoccupazione. E' stato eletto a sindaco anche perché ha promesso che avrebbe buttato fuori gli immigrati romeni clandestini. Ma ... a nessuno è venuto in mente che facciamo parte della Comunità europea e che dal 1° gennaio 2007 la Romania è membro della Comunità? Anche a voler essere illogici e a dare retta a chi pensa che i romeni siano la causa di tutti i mali della città ... non si possono buttare fuori da Roma i romeni solo perché sono romeni. Non sono clandestini.
Ma vabbè ... tant'è ... così è andata. A Roma si chiude un ciclo ed è un peccato perché è stato un ciclo bello. Chi si ricorda Roma nei primi anni '90 sa che la sicurezza è migliorata (dati alla mano, ma anche visibilmente) di non si sa quanto. Chi viaggia nel mondo capisce che Roma non è una città poco sicura. Chi ha due neuroni in testa capisce che l'ultima aggressione romena, in piena campagna elettorale, puzza di bruciato. Ma siamo cittadini incolti, smemorati, sedentari e soprattutto incapaci di far funzionare le connessioni logiche.
Spero davvero che Alemanno sia in grado di fare il sindaco di tutti. Ma già i saluti romani sulle scalinate del Campidoglio sono un'offesa indicibile per molti e nessuno ha speso due parole di critica.
Io quello che chiedo a tutti i miei amici è questo: non prendete i taxi. Se proprio dovete, prendete quelli delle cooperative (e non il 3570). Alla fine di ogni corsa, per quanta fretta abbiate, per quanto sconto vi promettano, fatevi SEMPRE fare la ricevuta.
Questo, oltre ad essere il minimo della legalità, vi assicurerà anche dal fatto che qualsiasi cosa lasciata in taxi vi verrà restituita.
Il mio amico Giulianino ha fatto vari esperimenti su questo. Se perdete qualcosa in taxi potete chiamare anche mille volte, dire il nome della macchina e il percorso, ma non vi verrà restituito nulla. Se invece avete la ricevuta i tassisti voleranno a riportarvi quello che già pensavano di intascare (o buttare), che sia una borsa vuota o un computer portatile.

lunedì 28 aprile 2008

Cervelli incomprensibili

Io vorrei proprio capire che cosa gli ha detto il cervello a quei 54.691 elettori romani che hanno votato Zingaretti alla provincia e Alemanno a sindaco. Io sono lenta ... ma proprio non lo capisco!!!!!!!!!

Complimenti

Complimenti al neo sindaco di Roma. Aveva tutto e tutti contro e alla vigilia delle elzioni nessuno credeva che ce l'avrebbe fatta. E invece ha rimontato sul favorito e ha vinto con un bel po' di punti di vantaggio.
Complimenti a chi l'ha votato, senza curarsi della sua storia, senza curarsi della sua politica e senza curarsi del suo infausto passato.
Complimenti a chi si indigna perché questa città funziona male, perché i tassisti sono incivili, troppo cari e troppo maleducati, a chi pensa che i negozianti siano senza freno, a chi sta nel traffico per ore e, nonostante tutto questo, ha dato il suo voto a qualcuno che è convinto che il problema principale di Roma siano gli immigrati.
Complimenti a chi pensa che sia meglio una promessa di un uovo oggi che cercare di avere una gallina domani.
Complimenti a tutti coloro che non hanno la minima idea della causa dei loro malesseri, ne hanno intenzione di capire quale sarà la conseguenza della loro azione di oggi. La mia coscienza non me lo permetterebbe, ma io vivo male e loro bene, quindi complimenti.
Complimenti soprattutto a chi ha deciso davvero l'esito di queste elezioni: gli aventi diritto che però non sono andati a votare.
Complimenti perché "bisogna farglielo capire che non ci possono mettere in croce ogni due giorni" ... i nostri sederi sono troppo pesanti e una giornata di sole chissà quando la rivedremo ora che è quasi maggio! E poi non possono pretendere sempre che ci tappiamo il naso e andiamo a votare, no???
Complimenti perché hanno la capacità di pensare che la politica non gli appartiene, è solo una cosa che gli viene proposta come un questionario. Sono altri che vanno a prendere gli ncarichi, sono altri che fondano i partiti, sono altri che decidono chi proporre, chi votare, chi presentare.
Complimenti soprattutto ai puri che a votare Rutelli proprio non ce l'hanno fatta. Eh già, la moglie ha fatto questo e quell'altro, lui è odioso ed è stato vicepremier in questi governi così discutibili. Non ce la facevano proprio a votarlo come sindaco di Roma. Hanno avuto capacità di discernimento e l'insopportabilità ha avuto la meglio.
Questo nonostante i tram veloci, l'auditorium, le strisce blu (ah sì ... Rutelli ha fatto le strisce blu, non si può parcheggiare da nessuna parte, proprio come in tutte le altre città d'Europa), i restauri, le piazze recuperate, i parchi strappati ai parcheggi, le casse comunali finalmente non in rosso.
Ma tutto questo era il minimo che potesse fare, l'avrebbe fatto qualsiasi sindaco! Le nefandezze di Rutelli invece sono davvero imperdonabili. Sicuramente più imperdonabili di quelle di Alemanno, quindi .... il disgusto (giusto e legittimo) ha vinto! Complimenti!
E complimenti a tutti coloro che avevano votato per gli altri candidati della sinistra e non sono tornati a votare.
Rutelli è il candidato del Pd e il Pd ha ucciso la sinistra radicale italiana. Si fosse unito a personaggi irreprensibili come Bertinotti ci si poteva pure provare, ma Veltroni ha voluto andare da solo e ha fatto morire Rifondazione & co. Quindi (la logica mi sembra chiara e consequenziale) non si va a votare per Rutelli, che è anche cattolico e amico dei preti. Bravi! Complimenti! Consegnamo la città, per la prima volta da molto molto molto tempo, alla destra. Sarà sicuramente meglio. Finalmente non ci annoieranno più con festival del cinema o della matematica, nessuno si curerà di regolamentare la città d'estate e non ci sarà più nemmeno la notte bianca, ma almeno verremo ripuliti da tutti gli immigrati (pardon .. ora si chiamano extracomunitari, oppure rumeni) che violentano le donne per bene in giro. E i tassisti non manifesteranno più mettendo a ferro e fuoco la città. E i commercianti saranno tutti molto contenti perché non gli leveranno tutti quei soldi. Sarà il sindaco di una parte della città e dell'altra no. Ma sicuramente ne beneficieremo tutti. Il sindaco proposto dal nuovo governo, che ha avuto tutti quei voti grazie a un Bossi che strepita contro Roma schifosa e ladrona. Un sindaco amico di Bossi.
Nonostante tutto l'hanno votato. E i radicali di sinistra non sono andati a votare.
Davvero ... complimenti!!!!!

Pensierino

Ma che paese di merda!!!!!

sabato 26 aprile 2008

V2 day (corretto)

Io, lo confesso, non sono sempre d'accordo con Grillo, non è il mio faro nella nebbia e trovo dicutibili alcune sue iniziative. Questo non toglie che a volte abbia ragione e che sia tra le pochi voci libere in questo Paese (sigh). Non condivido assolutamente la politica portata avanti per l'elezione del sindaco di Roma (si deve scegliere quando e quanto non sporcarsi le mani, in questo caso non votare Rutelli significa votare Alemanno). Condivido invece in pieno la battaglia per l'informazione e ieri sono andata a firmare per i referendum.
Condivido pienamente il discorso sull'importanza dei media e sull'informazione manipolata. Non so bene come possano fare molte testate interessanti a sopravvivere senza il finanziamento statale (mentre altre testate saranno sovvenzionate direttamente da chi se lo può permettere e questo è piuttosto pericoloso), però il mondo dei media italiani deve cambiare e questo è un primo passo. Il nostro contributo può essere quello di mantenere viva l'informazione sulla rete e magari contribuire a diffonderla in giro. Forse non esiste un'unica verità, ma la manipolazione consapevole dell'informazione è un atto criminale, fatto esclusivamente con l'intento di guidare le nostre intenzioni, i nostri desideri, i nostri atti e sopratuutto i nostri portafogli.
Mettiamogli un bastone ... tra le ruote!!!

Dove stiamo andando

Venerdì pomeriggio, ore 17.00, di fronte all'UCI Cinema, dietro Viale Marconi (Roma). Famigliole con ragazzini, coppiette, piccole bande di adolescenti. Una macchina sportiva, di quelle basse e costose, blu elettrico, con a bordo due o tre ragazzi. La macchina passa per il viale davanti al cinema a tutto gas, arriva alla rotonda in fondo e fa un paio di giri velocissimi, sgommando e richiamando l'attenzione, poi prende un'altro viale sempre correndo e sgommando, poi torna indietro e rifa il giro della piazza, avanti e indietro, correndo e richiamando l'attenzione. La gente ovviamente è curiosa, guarda questi coatti e cerca di capire. Tutti sono tra l'incredulo e lo scandalizzato. Un commento sopra gli altri: "I vedi ... quelli so rumeni"!!!

lunedì 21 aprile 2008

Il faccione vien di notte (filastrocca)

Il faccione vien di notte
col cerone e con la botte.
Nella botte l'aria mette
e gran doni lui promette.
Ma aria fritta lui rivende
e per noi son graffi e bende.
I bei doni non sa dare
e ci deve indebitare.
Altro ceron si mette in faccia
perché par che a molti piaccia.
Ma non lo aiuta a governare
e a noi ... non resta che scappare!!!

Incubi elettrici e sogni sostenibili

In attesa di smaltire ancora un po' di bile, prendo tempo e aspetto ancora a postare il lunghissimo sfogo scritto l'altro giorno. Intanto mi dedico alla speranza di un futuro migliore, leggendo un po' di articoli sull'energia presi qua e la nella rassegna stampa quotidiana. Finanza&Mercati ogni sabato dedica tutta una sezione all'energia e, ovviamente, fioccano gli articoli sulle alternative e sui loro reali vantaggi (vi consiglio di buttarci un occhio ogni tanto, hanno anche l'edizione online con l'opzione di una prova gratuita per due settimane).
Nell'edizione di questo fine-settimana ci sono parecchie cose interessanti.

La prima è "la benzina che cresce sugli alberi". L’Università del Massachusetts-Amherst avrebbe infatti scoperto come ricavare, con procedimenti del tutto sostenibili, dei componenti della benzina direttamente dalla cellulosa delle piante. Non stiamo quindi parlando di bioetanolo, ma di un procedimento del tutto differente. Si potrebbe partire dalle biomasse di scarto (come i rifiuti agricoli) per ottenere, con un procedimento rapido, un liquido che contiene toluene e naftalene. Il carburante così ottenuto sarebbe decisamente meno inquinante dell'attuale benzina e non richiederebbe grosse coltivazioni apposite (problema che sta mettendo in crisi la produzione del bioetanolo). Inoltre risolverebbe in parte anche il problema del riciclo delle biomasse di origine vegetale.
A quanto pare la ricerca è stata pubblicata sulla rivista Chemistry & Sustainability, Energy & Materials, di cui però non sono ancora riuscita a trovare traccia (ammetto di non essermi impegnata a fondo).

Un'altra notizia interessante, sempre pubblicata su F&M, è quella che riguarda un accordo tra Amiat (Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino) e la General Electric (Ge) per la città di Torino. La GE fornirà quattro nuovi motori per la trasformazione del biogas in energia e in questo modo verrà risolto il problema della gestione dei rifiuti nel capoluogo piemontese. Il sistema funziona nel seguente modo: i rifiuti producono naturalmente un gas, che viene catturato da una fitta rete di tubi, questi conducono il gas direttamente nei motori della GE che lo trasformano in elettricità.
L'ecosostenibilità di questa tecnica è stata ampiamente riconosciuta e premiata. Si smaltisce la spazzatura, si crea energia elettrica (per 40.000 abitazioni all'anno) e si riducono le immissioni di CO2 nell'atmosfera (70.000 tonnellate in meno).

Una terza notizia interessante, ma un po' meno delle altre, è quella di una centrale termica a carbone che non avrà emissioni di anidride carbonica. La stanno costruendo in Germania orientale, al confine con la Polonia. Questa centrale utilizzerà il nuovo procedimento Oxyfuel, che separa l'anidride carbonica e la comprime sottopressione. L'anidride carbonica non viene quindi immessa nell'aria, ma viene immagazzinata e ha bisogno di essere stoccata (ad esempio sottoterra).

Segnalo poi un'intervista a Corrado Cini, direttore generale del ministero dell’Ambiente, che ha mandato un avvertimento tramite la newsletter del Gestore del Mercato Elettrico. Si parla di fonti rinnovabili, di promesse fatte all'Ue e di mantenibilità di queste promesse. Riporto stralci dell'intervista pubblicata su F&M:
«Bisogna essere molto precisi sui numeri: se noi aumenteremo il contributo dell’energia solare di oltre 300 volte rispetto alla situazione attuale questo corrisponderà a una fornitura di energia dell’1% rispetto al totale della domanda. Si prevede che questo avvenga, sta già avvenendo, è un fatto molto positivo, però il contributo totale del sole al fabbisogno del nostro Paese nel 2020 potrebbe, ripeto, non essere superiore all’1 per cento» [...] L’altra quota di energia rinnovabile che potrebbe aumentare «è quella derivata dall’uso delle biomasse dei rifiuti. Ma per fare questo - osserva Clini - sarà assolutamente necessario modificare le regole di autorizzazione di questi impianti che come si sa oggi incontrano grandi difficoltà. Infine, gioca un ruolo importante l’energia eolica che ha ancora un potenziale molto importante di sviluppo». In ogni caso, sarà molto difficile raggiungere entro il 2020 la quota del 17% per le energie rinnovabili proposta dalla Commissione Europea [...] «ci sono le regioni nelle quali c’è più vento che potranno contribuire in maniera significativa attraverso energia eolica, le regioni nelle quali è più facile avere l’uso dell’energia solare che potranno contribuire di più con questa, quelle che hanno un potenziale di energia idroelettrica, bacini d’acqua utilizzabili per la produzione di elettricità, che contribuiranno per quella quota. Sarebbe molto complicato stabilire con una norma amministrativa che tutte le regioni devono contribuire nello stesso modo alla produzione di energie rinnovabili».

Segnalo anche l'articolo in seconda pagina del Sole-24 Ore del Lunedì di oggi (bella forza ... direte voi ... è lunedì!!! Ma la testata si chiama così, mica si può riportare il nome sbagliato, non è carino). Parla del nuovo traguardo "incubo" del petrolio, che è 150 dollari. I 100 dollari sono infatti ormai stati ampiamente sfondati e consolidati, ma quello che fa paura è la rapidità con cui l'oro nero si sta muovendo.

A parte qualche riflessione sulle quantità di utilizzo nelle benzine dei biocarburanti (che però vorrei approfondire e riportare più in la) direi che per oggi dal fronte energetico è tutto. Non che sia un resoconto esaustivo, ma il resto si può tranquillamente leggere in qualunque quotidiano.

Tutto questo perché ... l'altra notte mi sono sognata che l'Italia era rimasta senza illuminazione e senza gas (ma non senza Internet, ne senza benzina per le auto) ed era una sensazione angosciante e strana. Si parlava solo tramite i blog e la sera bisognava chiudersi in casa perché la criminalità era aumentata del 3000%. La colpa non si diceva chiaramente (niente giornali), ma si capiva che c'entravano un paio di uomini non molto alti ... uno italiano e uno russo, entrambi capi di Stato.
Non so bene da dove sia nato questo incubo ... ma sono convinta che i brutti sogni vadano esorcizzati il prima possibile, quindi ... mi ripropongo di tenere una sorta di rubrica sull'argomento energia, che in fondo non fa mai male.

sabato 19 aprile 2008

Faccionefobia

Per me la cosa più brutta di questo risultato elettorale è il faccione. Peggio di tutto il resto. Il faccione è su ogni prima pagina dei giornali e sui canali della tv. E il faccione parla parla e parla ... Parla di politica sì, ma parla anche di economia e perfino di calcio. Il faccione parla e sorride. In tutte le trasmissioni. L'altro giorno stavo facendo zapping fuorioso per scappare dal faccione, ma ad un tratto, non so bene cosa ho spinto, il faccione è comparso di nuovo e non si levava più, non si cambiava canale .... ho sentito mio marito che tornava sul pianerottolo e sono uscita urlando "Fede, cazzo, il faccione ... non riesco a levarlo, il faccione è dappertutto". Ero fuori di me. Mio marito è entrato in casa, mi ha abbracciata in silenzio, ha preso il telecomando e ha cambiato canale ...
saranno cinque anni lunghissimi!!!

Vota Rutelli

Aspita ... ho appena scritto un post lunghissimo sul voto e poi mi sono resa conto che era molto più urgente scrivere questo. Quindi ho salvato l'altro e ve lo propinerò in seguito, quando finalmente mi inizierò a stancare di scrivere ogni movimento del mio cervello su questo povero diario digitale.
Veniamo subito al punto: votate Rutelli.
E' chiaro che quando mi hanno detto che lo avrebbero candidato mi è preso un colpo. Ho pensato "col cazzo che lo voto, piuttsoto lascio la scheda bianca". Mi sono ricordata le magliette "Rutelli non è il mio sindaco" e tutte le cose che pensavamo nel 2000. Proprio non lo volevo votare.
Poi però ho cambiato idea. La libertà vuol dire anche questo no? Poter cambiare idea!
Ammetto che Rutelli non mi piace più di tanto e se lo dovessi votare a premier probabilmente non ce la farei. Ha delle vedute politiche un po' diverse dalle mie, ma ... alla fine bisogna votarlo come sindaco di Roma. E Rutelli è già stato sindaco di Roma. Ben due volte.
E Roma è migliorata, notevolmente, anche se i meriti sono andati tutti al sindaco successivo.
Rutelli ha fatto l'8, ha potenziato i mezzi pubblici, ha fatto quelle opere che una capitale europea necessita di avere. Rutelli ha smantellato le reti di appaltisti e ha mandato a quel paese un sacco di gente. Non sarà un santo, ma ha fatto lavorare gente che sapeva lavorare, invece che il cugino del nipote del lattaio di suo zio. E Rutelli ha portato un sacco di soldi nelle casse del Comune. Bella forza ... aveva i finanziamenti per il Giubileo. Ok, ma li ha fatti fruttare bene.
Molte persone che lavorano nel settore dicono che Rutelli ha lavorato bene (anche quelli che lo odiano) e una frase mi è rimasta impressa più di altre: Rutelli è un gran lavoratore e ha sempre lavorato per questa città, Veltroni lavorava molto più per se stesso.
Quindi pazienza ragazzi, mi rendo conto che è non è proprio una scelta progressista, ma qui ci ritroviamo con delle belle gatte da pelare (come il piano regolatore raffazzonato presentato dalla giunta uscente). E, per quanto ci stia antipatico, sappiamo che Rutelli è in grado di sbrogliare la matassa e portare avanti tutto quello che di buono è stato fatto in questa città.
Quindi ci si tappa il naso su tutto ciò che di Cicciobello non ci piace e si va a votare (stavolta convinti).



Nota bene: ho cercato di convincere senza parlare di cosa succederebbe se l'altro diventasse sindaco e su chi è l'altro ... credo di meritare una nota di encomio!!! Però se non vi ho ancora convinti vi dico questo: o Alemanno o Rutelli! Tertium non datur. O Cicciobello o un ex-picchiatore convinto che le piaghe di questa città siano gli immigrati e gli stupratori (che poi in fondo sono un po' la stessa cosa). L'anno scorso era dalla parte dei taxisti, che lo inneggiavano facendo il saluto romano. E con la Lega che la fa da padrona vogliamo anche dare al centro destra la capitale? A regà ... probabilmente è vero che dovrebbero essere più convincenti e che non si può votare sempre contro ... ma perché smettere ora? Facciamolo ancora per una volta. Dai su ... alzate le chiappette e andate a votare Rutelli. Convinti. Col cuore!!!

mercoledì 16 aprile 2008

Inaugurazione post con immagini


Me l'ha mandato Mjrka su Facebook! Geniale!!!

Borse e cantieri

Oggi, navigando nella mia quotidiana rassegna stampa, mi sono imbattuta in un'analisi sulle Borse e l'andamento delle elezioni che non è niente male. Soprattutto perché ci fa capire quanto l'andamento reale dei mercati sia diverso da quello che noi immaginiamo. Walter Riolfi, su Finanza&Mercati di oggi, esordisce spiegando che la politica non ha il potere di influenzare più di tanto l'andamento della Borsa, soprattutto dopo il trattato di Maastricht e che quindi "dal 1992, soprattutto in politica monetaria, i nostri governi non hanno più potuto fare danni". Ieri ci sono stati comunque dei piccoli "disallineamenti", nel senso che Piazza Affari (la Borsa italiana) è stata l'unica in calo delle Borse europee, ma il -0,21% è considerato dagli analisti una caduta piccola e circoscritta. Ecco quindi che un governo (di destra o no) non ha alcun potere sull'andamento globale della Borsa.
"
Veltroni o Berlusconi, dunque, poco cambia - prosegue Riolfi -. Si potrebbe obiettare che l'ampia vittoria del centro destra non sembra aver entusiasmato il mercato obbligazionario [...] Forse è un fenomeno che, di questi tempi, sta interessando anche altri mercati "periferici", come sostengono alcuni operatori; o forse è il moderato timore che le promesse elettorali di Berlusconi siano poco compatibili con le finanze dello Stato, come argomentano altri e come parrebbe suggerire anche il commento di Standard & Poor's. Se si tralascia Alitalia – un titolo non frequentato dagli investitori professionali ma amato dai piccoli che, dopo aver visto Air France offrire 10 centesimi per azione e Airone proporre un centesimo, s'immaginano che la cordata favorita da Berlusconi possa offrire tutti i 59 della chiusura di ieri – sono stati Mediaset e Impregilo ad essersi mostrati più sensibili all'esito elettorale".
L'articolo prosegue poi spiegando che Mediaset ha perso 4 punti, ma era solo una compensazione dovuta alla crescita dei giorni precedenti, quando si è capito che Berlusconi avrebbe vinto e che quindi l'azienda di famiglia sarebbe stata avvantaggiata. Impregilo invece è cresciuta, essendo la società che ha non solo ha in mano l'appalto del Ponte sullo Stretto, ma anche il progetto dell'alta velocità tra Milano e Genova, che ora dovrebbe essere riaperto.

La frase che più mi ha incuriosito è stata proprio quella sul moderato timore che le promesse elettorali vadano a cozzare con il reale stato delle finanze. E che questo sia stato suggerito anche da Standard & Poor's (società che realizza ricerche finanziarie e analisi su titoli azionari e obbligazioni, fra le prime tre al mondo insieme a Moody's e Fitch Ratings, da Wikipedia) . Ma, non essendo un'economista, non mi sento di aggiungere altro.
Da considerare anche alcuni titoli di altri giornali del settore (che, così a naso, dovrebbero essere tutti dalla parte del Cavaliere, o meglio del Cav, come lo chiamano loro), fra tutti ne riporto uno (solo il titolo, il pezzo non si può, è a riproduzione vietata) di MF:
Lo scontrino elettorale è di 130 mld
Dopo il voto ecco quanto costano le principali promesse elettorali fatte da Berlusconi.
L'abolizione dell'Ici sulla prima casa, che sarà portata al primo consiglio, vale 3 miliardi. Ma occorreranno molte più risorse per abolire bolli, Irap e far pagare l'Iva per cassa
Insomma ... a guardare la stampa specializzata (che io sono costretta a leggere, ma che poi è meno difficile di quanto non si creda) si ha un panorama molto più ampio di quello riportato dai maggiori quotidiani.
E se la gente sapesse forse si farebbe infinocchiare meno facilmente!!!

E' giunto il momento di imparare a mettere le etichette ai post

martedì 15 aprile 2008

Pe fa la vita meno amara .... focaccia di mele e cioccolato

Che strano tempo oggi, si è messo di nuovo a brutto. Questa primavera stenta a spiccare e il sole sembra non voglia fare altro che una capatina ogni tanto. Anche la temperatura è rigida, per essere fine aprile almeno. Questo prolungarsi dell'inverno mi da una sensazione di ansia, molto più che l'inverno estivo di due anni fa. C'è qualcosa che proprio mi mette di malumore oggi ... ma sì, sarà questo tempo balordo ......... cosa fare per farsi passare il malumore? Niente di meglio di un po' di cioccolata, ma ora non ho tempo per cucinare, quindi mi accontento di condividere (si potrà dire?) questa fantastica ricetta altoadesina. Magari Farizio o Mjrka si ricoedano di quando mia madre la preparava.


Focaccia di mele al cioccolato e cannella:

Ingredienti:
per la pastafrolla:
180 gr di burro
240 gr di farina
60 gr di cioccolato
60 gr di zucchero
30 gr di mandorle
2 uova
per il ripieno:
100 gr di zucchero
acqua
limone
750 gr di mele
per la guarnizione:
cannella
zucchero a velo

Ricetta:
Setacciare la farina su una spianatioa e aggiungere il burro freddo a pezzetti, pizzicare il burro con la farina finche non si saranno completamente amalgamati, agguingere il cioccolato raschiato, le mandorle macinate, lo zucchero e due rossi d'uovo (conservare una chiara). Impastare valocemente, ma accuratamente, fino ad ottenere una palla che va divisa in due (una parte un poco più grande dell'altra). Lasciar riposare, preferibilmente in frigo dentro uno strofinaccio. Stendere la pasta in due rettangoli dello spessore di mezzo centimetro e porre il rettangolo più grande in una teglia, tagliare i bordi che fuoriescono e infornare a 180-200° per un quarto d'ora. A questo punto mettere mezzo bicchiere d'acqua in una padella o in una pentolina stretta e portarla a ebollizione con lo zucchero (100 gr) e la scorza di mezzo limone raschiata (senza il bianco). Quando bolle bisogna lessare le mele, sbucciate e tagliate a fettine sottili, per qualche minuto. Lasciar raffreddare e spalmare la composta che si ottiene sulla pasta precedentemente cotta. Coprire il tutto con il secondo rettangolo di pasta, se si spezza si può ricomporre comunque sopra alla mela. Chiudere ai bordi, spennellare il tutto con la chiara dell'uovo e infornare a 220° per completare la cottura (quindi non molto a lungo). Tirare fuori dal forno e cospargere il tutto di cannella grattuggiata (in realtà si può mettere direttamente sulle mele). Far raffreddare la focaccia e cospargerla di zucchero a velo.
La torta è particolarmente buona quando è fredda, soprattutto il giorno dopo la cottura.


lunedì 14 aprile 2008

Confusao

Non so che dire ... non so da dove cominciare ... non so quale pensiero seguire. In questo momento non sono particolarmente lucida, i discorsi si susseguono nella mia testa, uno dietro l'altro, uno sopra l'altro, ma nessuno è più forte, nessuno è una sicurezza da seguire. Trovo insopportabile il pensiero di dover guardare telegiornali e leggere i quotidiani nei prossimi giorni. Soprattutto, ma questa è una sensazione superficiale personale e viscerale, trovo insopportabile dovermi ritrovare un certo faccione da tutte le parti. Un faccione arancione, con il trucco sfatto e i capelli disegnati come Big Jim. Ma non tutto il male vien per nuocere (almeno spero ... chi smette di sperare è perduto) ... queste elezioni sono comunque un cambiamento. Un cambiamento forte con cui il Paese non può non fare i conti. Credo che il Partito Democratico sia l'unico che abbia capito quanto sia diversa la società che si trova di fronte e che queste elezioni ne siano la conferma. Non ci si può attaccare alle piccole cose e bisogna stabilire delle priorità e credo che siano state stabilite queste priorità. Non credo che Bertinotti abbia perso perché si è mischiato con il precedente governo Prodi, anzi credo proprio che non sia sopravvissuto alla sua intrinseca incapacità di cambiare modalità nel fare la politica. Discutere sul fatto che questo sia giusto o sbagliato è come discutere sul sesso degli angeli. Il vero vincitore è Bossi e questo la dice lunga su quello che ci aspetta. Si può mettere una pietra sopra al passato, di destra e di sinistra. Una pietra sopra al Partito Socialista, una pietra sopra ai fascisti convinti, una pietra sopra agli effetti collaterali del sogno comunista italiano. Insomma, credo che qualcosa sia cambiato e un cambiamento in questo stagno melmoso è già qualcosa ...
Ho perso il filo del discorso e mi sono messa ad ascoltare le promesse (minacce?) dei vincitori ... altri pensieri, altri discorsi mi si affastellano nella mente, alcuni li ho scritti e poi cancellati. Non sento già più la libertà di espressione? Ora sono stanca e credo che sia finito il tempo per la superfetazione dell'io. Inoltre mi è venuta una sorta di dislessia della scrittura e non faccio altro che correggere le parole che ho appena scritto, invertendo le sillabe e saltando delle vocali. Mi sto già ignorantendo? Vado a dormire che è meglio, magari nel sonno i sogni troveranno nuovi spazi per essere ascoltati ...

domenica 13 aprile 2008

Eu espero

Verso l'ora di pranzo sono andata a votare. Ho imbracciato la tesserina elettorale, il passaporto, mia figlia, mio marito e una sigaretta e mi sono avviata a Piazza del Collegio Romano. Noi votiamo al Visconti, che è proprio bello, ma che oggi mi sembrava più bello del solito. Sarà stato il sole, o la fila (oggi per la prima volta ho trovato la fila), oppure sarà che mi sono finalmente abituata ad aver cambiato seggio. Oggi sono andata a votare con il sorriso, ho chiacchierato amabilmente con le persone in fila, ho depositato il cellulare a mia figlia, che rimaneva fuori dalla cabina, con grande soddisfazione delle scrutatrici (alle quali ho dispensato cortesia, sorrisi e comprensione, in ricordo di anni e anni in cui ero dall'altra parte del banco). Sono entrata nella mia cabina numero 4, con la mia matita numero 4 e le mie 5 schede colorate. Avevo promesso ad Alice che avrei fatto presto, ma in realtà ci ho messo più tempo di quello che pensavo. Mi sono gustata la decisione e la convinzione con cui disegnavo le crocette alla Camera e al Senato, mi sono concentrata per richiudere le schede (che ovviamente non avevo sovrapposto) e per scrivere i nomi giusti nelle schede giuste. E soprattutto mi sono dimenticata il cognome di uno dei candidati che volevo votare ... sono stata un po' li a pensarci, ma nulla ... il vuoto! Vabbè ... capita anche nelle migliori famiglie. Per il resto ho messo croci ovunque potessi metterle e sono uscita sempre sorridente.
A questo punto non restano che l'attesa e la speranza.
Se Helena ha ben capito la mia domanda e io ben capito la sua risposta, io aspetto e io spero in portoghese si dicono allo stesso modo ... quindi esperamus bem!

sabato 12 aprile 2008

Si può fare

La campagna elettorale è finita. Vige il silenzio stampa. Basta dibattiti, basta comizi, basta volantini e cartelloni appiccicati in tutta la città. Da una parte è un sollievo, dall'altra inizia l'agonia dell'attesa. Ho francamente paura dell'esito di queste elezioni, ma ieri a Piazza del Popolo ho visto tanta gente piena di speranza di fronte ad un Veltroni civile e convincente.
Sono fermamente convinta che Veltroni, al momento, sia l'unico a possedere gli strumenti adatti per un cambiamento dello stato stagnante in cui ci troviamo. Per la prima volta dopo anni vado a votare tranquilla e serena. Per la prima volta dopo tantissimo tempo la mia anima di elettrice è in pace, non tanto per aver trovato il movimento o il personaggio giusto per le mie idee, ma perché so di non avere scelta. O si consegna il Paese al baratro culturale ed economico della destra, oppure l'unico da votare è Veltroni, perché solamente lui potrebbe essere in grado di cambiare lo stato delle cose. Solamente il Pd ha saputo adattarsi al cambiamento della politica italiana, cambiamento che molti sembrano non aver neppure notato.
Comunque la campagna elettorale è finita, ora non resta che andare a votare, tappandosi il naso o meno, e vedere cosa succederà ...

venerdì 11 aprile 2008

Atomo sì, atomo no, atomo gnam!!!

Uno dei punti chiave dell'attualità, e quindi anche della campagna elettorale, è il dibattito sull'energia. E' proprio di oggi la notizia del dibattito tra Pecoraro Scanio e il Pdl su 15 fantomatiche centrali nucleari. Tra i tanti temi affrontati dalla politica italiana negli ultimi 30 anni questo è uno di quelli a cui tengo di più. Primo perché io sono a favore del nucleare (e lo sono dai tempi del referendum, anche se ero troppo piccola per votare), secondo perché il tema dell'energia è uno dei più attuali e problematici a livello mondiale in questo momento. Quindi, parafrasando la Cortellesi, "varrebbe la pena riparlarne"?
Analizziamo un attimo la situazione. Al momento il mondo intero dipende quasi completamente dai combustibili fossili (petrolio, metano e carbon fossile), questi mandano avanti l'industria mondiale, hanno dei prezzi incatenati tra di loro (sale il greggio, sale anche il metano e così via), sono altamente inquinanti e soprattutto non sono infiniti. Per una serie di motivi che, almeno a me, sfuggono i prezzi di questi combustibili stanno schizzando alle stelle, nonostante la domanda sia in una crescita prevista e la produzione al momento basti tranquillamente per accontentare l'offerta (dichiarazione congiunta di ieri dei Paesi produttori e dei Paesi consumatori).
Nel mondo le industrie si moltiplicano a vista d'occhio e il consumo energetico è destinato ad aumentare e non certo a diminuire. Questo porta ad una serie di problemi i cui più gravi mi sembrano al momento l'inquinamento (con tutte le sue conseguenze) e lo sfruttamento delle risorse non infinite da cui dipendiamo.
E' ovvio che un consumo consapevole e sostenibile dell'energia da parte di ognuno di noi sta diventando non solo auspicabile, ma quasi doveroso. E' altrettanto ovvio che questo da solo non basta. Come si fa allora? Si trovano delle fonti di energia alternative e si comincia una riconversione. A questo punto si cercano delle fonte che non siano facilmente esauribili (le cosidette fonti rinnovabili) e possibilmente non inquinanti. Benissimo ... ce le abbiamo, l'industria e la ricerca sulle energie alternative sta facendo passi da gigante. Abbiamo vari tipi di solare, abbiamo l'energia eolica, quella termica, abbiamo la termovalorizzazione (che risolve in parte anche il problema della spazzatura) e abbiamo una serie di strumenti come lo stoccaggio e il teleriscaldamento.
Il problema è che una riconversione mondiale richiede ingenti somme di denaro e soprattutto decenni di tempo.
Inoltre solare, eolico, termovalorizzazione e idrogeno per il prossimo periodo potrebbero bastare solo ad un livello locale e quindi si renderebbe necessario l'ausilio di altre fonti.
Perché non l'energia atomica?
Il nucleare di nuova generazione (le centrali di questo tipo richiedono 15 anni per essere cortuite) è una fonte sicura e relativamente pulita. Quando mi azzardo a tirare fuori questa teoria le prime domande sono sempre le stesse: "ma quale pulita, e le scorie?" e "ma quale sicura, e Chernobyl?".
A queste domande rispondo con tranquillità: le scorie radioattive sono sicuramente un problema, infatti non auspico una riconversione mondiale e totale all'energia atomica, tuttavia è un tipo di inquinamento che, se prodotto in quantità moderata, può essere confinato e controllato. Non credo proprio che sia più dannoso di tutto quello che buttiamo nell'aria quotidianamente, anzi ...
Sulla sicurezza poi ... da decenni le centrali nucleari funzionano e non esplodono. Chernobyl (e un altro paio di esempi) meritano una discussione a parte. Il disastro russo infatti è avvenuto in un particolare periodo, cioé la fine della guerra fredda e la corsa agli armamenti. L'URSS aveva bisogno di produrre sempre nuove testate nucleari e contemporaneamente di mandare avanti il Paese fingendo di avere i soldi e le risorse per fare tutto questo. In realtà non le aveva. Per la centrale di Chernobyl sono stati ignorati tutti i protocolli di sicurezza ed è stata mandata ben oltre un regime di garanzia. Inoltre c'è stato un discorso di sfruttamento del plutonio per le testate che una volta mi ha spiegato un fisico, ma che ora non saprei riportare.
Io credo proprio che appoggiarsi all'atomo per un periodo di tempo potrebbe essere una soluzione sostenibile per il mondo e credo la denuclearizzazione italiana sia stato un grande errore. Come tutti sanno, infatti, abbiamo le centrali francesi a due passi e noi non abbiamo risolto poi granché. Anzi dobbiamo comprare la loro elettricità a caro prezzo, quando qualsiasi malfunzionamento metterebbe a rischio noi quanto loro. Inoltre l'uscita dell'Italia dall'atomo ha smantellato una delle grandi scuole di fisica che ci facevano più onore nel mondo.
Detto questo ne abbiamo riparlato e sembrerebbe quasi che io sia a favore di costruire centrali nucleari in Italia. Ma non è proprio così. Se riesco a rimuovere la preoccupazione di una possibile gestione raffazzonata di casa nostra, resto comunque convinta che il parere del popolo sia stato dato e non si possa bypassarlo come se nulla fosse.
Bisognerebbe fare una campagna e un referendum quantomeno, perché gli italiani hanno detto no al nucleare e questo no va rispettato, non ignorato come il capriccio di un bambino.
Le varie parti politiche e la confindustria parlano di energia nucleare come se fosse una decisione che spetta al governo di turno, ma non può essere così. A tutto il popolo è stato chiesto un parere e il parere è stato dato chiaramente. E ora? La decisione non fa più comodo e si fa finta di nulla? Non possiamo farci togliere la parola ogni volta che una questione oltre a sembrare spinosa diventa anche un'enorme fonte di guadagno. Ci hanno chiesto una decisione e ora la rispettino.
Detto questo rimango convinta che tanto è solo una fuffa elettorale. Ribadisco il concetto: per costruire una centrale ci vogliono un sacco di soldi e 10-15 anni, la spesa toccherebbe al governo di turno, il merito a un governo che non riusciamo nemmeno a immaginare. Ma figurati!
A noi conviene buttarci sulle fonti alternative piccole e spendibili tutti i giorni. Per la sicurezza e il sovrappiù continueremo a pagare un sacco di soldi agli altri produttori, vicini e lontani. Oppure continueremo a dare i soldi alle utility italiane che costruiscono e gestiscono le centrali in Slovenia, Romania, ecc ... E' un prezzo onesto da pagare per non far pesare il pensiero del nostro Paese meno di un atomo!

giovedì 10 aprile 2008

Il mio contributo alla campagna elettorale

Riguardando i miei post politici (che ora mi sembrano di un qualunquismo bieco, ma terribilmente attuali) mi sono accorta che fin'ora si tratta solo di sfoghi. A questo punto trovo giusto anche mettere un seme costruttivo e dare il mio piccolo contributo alla campagna elettorale. Per questo mi sento di suggerire ai pochi lettori del mio blog un nome da votare per il Comune di Roma (scheda azzurra), qualora fossero ancora indecisi sul da farsi.
Il nome è Franco Figurelli.
Eletto nella passata legislatura al Consiglio Comunale come esponente della lista dei Verdi, Figurelli appartiene alla componente del partito ambientalista che ha ora aderito al Pd, insieme all'Assessore Esposito.
Nonostante io abbia sempre nutrito una certa titubanza verso la politica dei Verdi, troppo spesso integralista e poco aderente alle problematiche reali, sono convinta che uno sviluppo sostenibile e una componente di tutela per la qualità delle nostre vite, debba passare per forza attraverso la tutela del territorio e la salvaguardia dell'ambiente. Soprattutto quando si parla di città e di Comuni.
Figurelli risponde perfettamente a queste mie convinzioni. Persona capace e impegnata seriamente nella soluzione dei problemi, Figurelli è fautore di una politica che vede l'ambiente al centro dello sviluppo del territorio e della città. Un ambientalista del fare, perfettamente in linea con i punti che hanno caratterizzato l'ingresso di questa componente dei Verdi nel nuovo Partito Democratico.
Il link del suo sito è http://www.francofigurelli.it/
Riporto di seguito i punti qualificanti del gruppo ambientalista del Pd:


PER UNA POLITICA ETICA E SOSTENIBILE

Il (nostro) gruppo ambientalista entra oggi nel PD per partecipare attivamente alla costruzione del nuovo soggetto politico, forte della capacità e dell’esperienza maturate nella vita politica e amministrativa di questi anni.

Con la piena consapevolezza di poter dare un fondamentale contributo, abbiamo deciso di rinnovare il nostro impegno a tutti i livelli politico-amministrativi per rispondere più efficacemente alle nuove sfide che la complessità della nostra epoca pone alla cultura ambientalista.

Siamo convinti da sempre che l’AMBIENTALISMO DEL FARE, capace di superare la falsa dicotomia tra ambiente e sviluppo, sia in grado di articolare una reale proposta politica sulle tematiche fondamentali per la qualità della vita attuale e delle generazioni future.

UNA AMMINISTRAZIONE DI SERVIZIO

    • Una cultura di governo che riporti realmente la politica al servizio dei bisogni e delle istanze della vita quotidiana dei cittadini, in modo da fornire risposte reali e tempestive alle sue esigenze in un costante rapporto costruttivo che vede i cittadini e l’Amministrazione intorno allo stesso tavolo.
    • La cultura della Amministrazione sostenibile attraverso la semplificazione delle procedure e degli atti amministrativi, il rafforzamento del rapporto con i comuni e i municipi, mediatori delle esigenze e dei bisogni dei cittadini, ma che prioritariamente potenzi l’integrazione delle azioni tra i vari soggetti delegati alla gestione del territorio.
    • Una Amministrazione che attraverso la “manutenzione integrata della città” sia capace di garantire il decoro e, di conseguenza, accrescere la sicurezza della vita urbana.

UN TERRITORIO AMBIENTALMENTE COMPATIBILE

    • Una diversa cultura del territorio che legga l’ambiente nella sua propria dimensione, superando i confini amministrativi locali.
    • Una moderna cultura della vita e della immagine urbana, che superata la fase della programmazione delle quantità, garantisca la reale qualità del nuovo sviluppo della città.
    • Una nuova politica che garantisca la infrastrutturazione ecologica del territorio e della città attraverso la promozione della innovazione tecnologica in tema di flussi di energia e di risorse.
    • Rafforzare il ruolo della pianificazione ambientale nel processo decisionale evitando che sia un momento di verifica, a posteriori, delle scelte già fatte non dimenticando che i territori urbani vedono la concentrazione degli impatti ambientali più nocivi.
    • Assegnare alla pianificazione ambientale, nella trasformazione del territorio, il ruolo di recuperare i territori degradati impiegando per questo scopo le risorse liberate dalle attuazioni programmate ed evitando di creare nuove marginalità urbane e sociali.

AMBIENTE E SALUTE

    • Ambiente come soggetto complesso e articolato quale elemento fondamentale della salute e della vita dei cittadini che lo abitano.
    • Una politica che assegna alle aree agricole, insieme alle aree protette, il ruolo di:
      • protezione dell’ambiente;
      • produzione ecocompatibile;
      • riqualificazione del paesaggio;
      • promozione del turismo sostenibile.
    • Riduzione degli impatti derivanti dalla mobilità e dal ciclo dei rifiuti attraverso una programmazione e gestione integrata delle problematiche ambientali evitando risposte frammentate e settoriali.

UNA REALE CULTURA DELLA PARTECIPAZIONE.

    • Una crescita della coscienza collettiva che superi il momento dell’interesse particolare per riportarsi nell’ambito dell’interesse generale e del bene comune, attraverso una azione culturale e politica che promuova il dibattito e coinvolga realmente i cittadini nelle scelte strategiche che incidono sulla vita delle collettività.
    • Una cultura e un’azione di governo dell’ambiente che veda il cittadino come portatore attivo di diritti e non solo come soggetto consumatore delle risorse.
    • Una cultura dell’ascolto” che diventi prassi consolidata tra istituzioni e cittadini promuovendo e rafforzando il rapporto di vicinanza” e “continuità”.


Terra terra

Un post superveloce per commentare i toni raggiunti in questi giorni nella campagna elettorale. Si era partiti relativamente bene, parlando addirittura un po' in politichese, ma ancora una volta siamo arrivati alla piazza del mercato e allo show da quattro soldi a cui ci hanno abituato in questa seconda repubblica. Ma io dico ... se sei una candidata premier ... ma come si fa a dire "Io a quello non gliela do", come si può basare su questa affermazione la fase clou della tua campagna elettorale??? Io capisco che bisogna conquistare la gente con la semplicità e con il linguaggio di tutti i giorni ... però frasi come "Berlusconi vuole una cosa sola. Io non gliela do" e "Bisogna mettere al governo una cretina, ma non una cretina che l'abbia data a Berlusconi" mi sembrano francamente troppo!!!
Se così deve essere te lo credo che il Pd non guadagna abbastanza consensi, stiamo ancora a parlare di mafia, giustizia, scala mobile e via dicendo ...

Ma davvero la gente vuole sentirsi dire cose come "Io ce l'ho più duro" o "Io a quello non gliela do"?

mercoledì 9 aprile 2008

La torta di mele di Alice e della nonna Mirella

Alice, si sà, è una persona molto particolare e non ama per niente i dolci.
Tuttavia la torta di mele di Mirella (bisnonna di Ali, nonna di Fede, mamma di Ambra e detentrice di meravigliose ricette) è un piatto a cui non sa resistere e di cui chiede sempre il bis, il tris e se ce la fa anche il quater!!!
Ho appena scritto la ricetta via e-mail per una mia amica (ah ... dimenticavo, la torta non piace solo ad Alice, ma un po' a tutti) e ho pensato di copiarla qui sul blog. Magari vi viene voglia di farla. Sono sicura che quando ci farete colazione apprezzerete lo sforzo ^__^


Torta di mele diMirella

Ingredienti:
100 gr di burro
125 gr di farina
125 gr di zucchero
3 uova
mele renette (3,4,5 o anche 6 ... dipende da quanto la si vuole melosa e dalla grandezza delle mele)
1 bustina di lievito vanigliato
zucchero a velo

Lavorare insieme il burro e lo zucchero con una forchetta o con la frusta, finche non si sono completamente amalgamati, aggiungere i tre tuorli d'uovo (tenendo le chiare da parte, che verranno utilizzate in seguito) e la farina, dopodiché continuare a lavorare il composto.
Quando gli ingredienti sono completamente amalgamati controllare la consistenza che deve essere un po' liquida (se non lo è si può aggiungere un goccio di latte, di panna o di yogurt).
Montare a neve leggera le chiare d'uovo e aggiungerle al composto continuando a mescolare per un bel po'.
Tagliare a fettine sottili le mele, sbucciate e pulite dai semi.
Aggiungere il lievito al composto e mescolare un altro po'.
Imburrare una teglia (se volete si può anche infarinare o cospargerla con del pan grattato) e versare il composto , aggiungere uniformemente le mele, preferibilmente piantandole nel composto in verticale facendo dei cerchi concentrici e mettendo in mezzo tutti i pezzetti che rimangono (tanto poi la torta lievita e le mele vengono inglobate), .
Infornare il tutto a 180°/200° finché la torta non avrà lievitato del tutto, poi abbassare il forno fino a cottura ultimata (si inserisce uno stecchino o la punta di una forchetta e si vede se dentro è ancora bagnata).
Lasciar raffreddare la torta e cospargerla di zucchero a velo.

Protego Horribilis

Io sono stata da sempre una lettrice indefessa. Da qualche anno però le cose non sono più le stesse. Se fino a 32 anni i libri iniziati e non finiti si potevano contare su una sola mano e se fino ad allora avrò passato in tutto 4 mesi (sommando i giorni) della mia esistenza senza leggere un libro (escludendo ovviamente i primissimi anni dell'infanzia, quando ancora non sapevo leggere), ultimamente le letture interessanti sembrano essere svanite nel nulla e raramente provo il piacere di avere un libro come compagno delle mie giornate/serate. Certo ... ho meno tempo e sono molto più stanca, ma non credo si tratti solo di questo. Devo avere una sorta di malattia dell'anima che mi ha reso molto difficile godere di uno dei più grossi piaceri della vita.
Comunque ancora qualcosa qua e la riesce a scalfire questa nuova corazza e ad entrare nella mia testa e nelle mie viscere.
Con un po' di vergogna devo confessare che tra le letture recenti che più ho amato c'è Harry Potter!
Ammetto che la Rowling non è da annoverare tra i 10 scrittori da salvare (ma tra i 100 forse sì) e che la storia è più adatta ad un pubblico under 18 che over 30. Ammetto anche che è stata una lettura completamente d'evasione più che di qualsiasi altra cosa. Tuttavia le avventure di Harry, Hermione e Ron mi hanno conquistata a tal punto da farmi leggere ben due titoli in lingua inglese (costituendo così il 50% del totale dei libri letti in questa lingua, gli altri due sono Alice in the wonderland, che conoscevo già a memoria in italiano, e Macbeth, che leggevamo in classe al liceo). Poi però, quando sono usciti, li ho anche riletti in italiano!!!
Ecco quindi le dieci cose che più ho amato dei 7 libri di Harry Potter:

1) E' una fiaba antinazista (e ringrazio Vera per avermelo fatto notare)
2) E' avvincente e appassionante
3) Quando finalmente chiudevo il libro, dormivo benissimo e facevo sogni meravigliosi
4) Il patronus di alcuni personaggi particolarmente sofferenti (per amore) si modifica nel patronus della persona desiderata
5) I cattivi della storia hanno sempre un lato di bontà, i buoni della storia hanno sempre delle pecche di cattiveria (sì, anche Albus Silente), insomma tutti sono semplicemente umani
6) Harry ha il mantello dell'invisibilità e la mappa del malandrino
7) L'intelligenza è protagonista più della magia
8) Il rimedio più efficace contro lo sconforto dei dissennatori è la cioccolata
9) Quando si vede la morte non si è più gli stessi e i Thestral (che sono orrendi, ma non cattivi) diventano irrimediabilmente visibili
10) Harry e Voldemort (il buono e il cattivo) sono simili e si distinguono solo per le scelte che fanno (e anche qui c'è un misto di libero arbitrio e di univocità di scelta). Si diventa buoni, bravi e coraggiosi solo per rispondere alla aspettative e stare in pace con se stessi e (rovescio della medaglia) chiunque può commettere degli atti di efferata malvagità, ma lo fa a cuor leggero solo chi sottovaluta la perdità di umanità deriverà che da questi atti.

Detto questo ... Oblivion ... se siete dei babbani miscredenti, vi dimenticherete di aver letto questo post!!!

martedì 8 aprile 2008

Discalculia, questa sconosciuta

Negli ultimi tempi, una serie di coincidenze, che non starò qui a raccontare, mi ha fatto scontrare con la discalculia. Fino a un mese fa non sapevo nemmeno della sua esistenza. La discalculia è una sorta di dislessia nel mondo aritmetico, almeno in apparenza. In realtà esistono due tipi principali di discalculia: quella associata a varie forme di dislessia e quella che invece si presenta da sola.
Quale che sia la causa i discalculici (6 persone su 100 mi sembra di aver capito) se non rieducati per bene si portano dietro dei gravi deficit di calcolo e soprattutto un forte senso di inadeguatezza e perdita dell'autostima.
Un discalculico è perfettamente in grado di fare i calcoli e di seguire un percorso logico, queste cose infatti sono innate in noi. Semplicemente un discalculico non riesce a capire il comune metodo di rappresentazione di calcoli e simboli logici. Ad esempio non riesce a raffigurare i numeri interi su una retta e a pensare addizioni e sottrazioni come salti, quindi si chiede da che parte deve saltare e se deve contare le stanghette o gli spazi riempiti. Se si fanno raffigurare i numeri come pallini che si accendono e si spengono il problema viene subito risolto.
Ovviamente c'è molta ignoranza sulla discalculia e spesso le persone che ne soffrono vengono tacciate dagli insegnanti di essere svogliate e sovrappensiero. Più semplicemente un discalculico fa una fatica tremenda e non riesce quasi mai nell'impresa, quindi si sente frustrato e abbandona.
Una mia amica (la prima che mi abbia mai parlato di discalculia) mi ha raccontato che da bambina proprio non riusciva a capire le sottrazioni. Dopo vari tentativi aveva adottato un suo metodo: sommava al sottraendo delle cifre per vedere quale fosse il possibile risultato. Questo metodo non è meno valido o meno esatto di quello che viene insegnato nelle scuole, è solo meno pratico (perché ci si mette molto più tempo). Un informatico direbbe che è un algoritmo non ottimizzato. Io sono sicura che negli anni la mia amica abbia aggiunto ulteriori sofisticherie al suo metodo (perché quando bisogna fare un compito in classe con le sottrazioni a tre cifre ...), però sta di fatto che ancora oggi non è capace di fare le divisioni.
Se alcuni algoritmi si rivelano inefficaci con il crescere della complessità, questo non è detto che sia sempre valido, quindi adottare un diverso tipo di rappresentazione dei numeri e dei calcoli elementari può essere assolutamente analogo al metodo più utilizzato.
In particolare un discalculico deve avere in testa chiarezza e ordine per poter lavorare efficacemente. Con la logopedia il problema può essere risolto definitivamente, facendo sparire quel senso di confusione, inadeguatezza e umiliazione che accompagna molto spesso le storie dei discalculici.
Credo sia quindi importante riconoscere i possibili sintomi, soprattutto nei bambini.
I campanelli possono essere vari: difficoltà a contare di seguito in entrambi i sensi, difficoltà o impossibilità con le operazioni aritmetiche di base (in particolare sottrazione e, conseguentemente, divisione), confusione nella scrittura dei numeri (367 e 376 ad esempio), difficoltà ad imparare le tabelline (in particolar modo quelle del 4 e del 7), forte difficoltà ad eseguire calcoli ad occhi chiusi.
Questo post è solo la summa di quello che ho capito da varie letture su internet e da un po' di chiacchiere. Io non sono un'addetta ai lavori e inoltre ho iniziato ad esplorare il problema da una settimana o due. Però penso che bisogna essere veicoli di conoscenza, perché più cose si sottopongono all'attenzione degli altri più possibilità ci sono di risolvere problemi (forse anche di crearne). Dopo questa massima (ammazza quanto sono seria stavolta) è meglio che io vada ad allenare i pochi neuroni sopravvissuti come ogni sera con i vari brain training, brain accademy, brain challenge, ecc ... hai visto mai che riesca a bloccare la stoltità incipiente ;-)

lunedì 7 aprile 2008

Sfogo base di sopravvivenza

Se il mio blog è nato per un motivo, questo è sicuramente lo spazio dove avere uno sfogo. E oggi ho proprio bisogno di sfogarmi! Io non ce la faccio più! Non ce la faccio più a leggere i giornali, a guardare le tribune politiche e tantomeno a fare dibattiti e conversazioni sulle prossime elezioni. Io proprio non ce la faccio più a sopportare la campagna elettorale. Mi mette ansia e mi da una sensazione di confusione, ma soprattutto mi escono dei veri e propri travasi di bile che secondo me non fanno bene alla salute. Io infatti sono lentina (lo dice anche il titolo) e non riesco a capire come possano vincere dei personaggi che si presentano all'Italia dicendo "imbracciamo i fucili per le schede stampate da Roma ladrona bolscevica" e simili amenità. Io giuro che mi sento una tonta. L'altro giorno stavo guardando un telegiornale, il servizio proposto era sul comizio del candidato premier della Cdl (sì, proprio lui, quello che vincerà e che è considerato uno degli uomini più ricchi del mondo, io non lo voglio nominare perché sono convinta che sia una qualche forma di pubblicità). Il signore (?) in questione stava urlando ad una folla in tripudio che avrebbe fatto il primo Consiglio dei ministri a Napoli e che non se ne sarebbe andato da li finché non fosse stato risolto il problema della spazzatura. Fin qui è inverosimile, ma tutto ok. Poi si slanciava nell'incolpare la giunta di centro-sinistra per quella situazione e ribadiva che doveva essere cacciata perché in quella giunta quasi tutti sono indagati ... ... ... Per fortuna mia figlia non era in casa perché questa affermazione ha avuto come reazione i miei urli. Ho cominciato a urlare come una pazza, non si capiva nemmeno cosa stavo dicendo. Urlavo e basta! Ma con che faccia tu, che sei stato indagato per cose gravissime, che ti sei rigirato le leggi a tuo piacimento, che stai facendo una campagna elettorale inneggiando all'illegalità (perché l'evasione fiscale è una cosa illegale in questo Paese!!!) ... con che faccia tu riesci a dire che qualcuno va cacciato perché è indagato??? E poi perché tutti pensano che questo atteggiamento sia "geniale"?
Io ho fiducia nelle singole persone e credo di non conoscere nessuno che ama farsi prendere per i fondelli. Allora perché una persona così vincerà le elezioni e governerà l'Italia? Perché "la gente" non è come le singole persone, pur essendo composta da esse? Che cavolo. Se il tizio in questione è considerato un furbone, una che "gliel'ha messa in quel posto", perché non tutti fanno 2+2 e arrivano a capire che c'è un destinatario dell'azione "metterlo in quel posto" e quel destinatario è il Paese? Dove c'è un furbetto del quartierino c'è qualche malcapitato che ci rimette le penne. ma come si fa a non capire che siamo noi tutti i malcapitati?
Io rispetto ciecamente le idee diverse dalle mie, tuttavia ho una mentalità scientifica e quando le cose mi si presentano con le loro prove le devo classificare come "evidenza". E stavolta l'evidenza è quella dell'Economist: "Berlusconi non è adatto a governare l'Italia". Ma perché l'Italia non ci arriva?
Capisco che questi ragionamenti non appartengano ai dibattiti seri e profondi (che in altri momenti sono stata capace di capire e a volte anche di sostenere), ma credo fermamente che questa sia una delle ore più nere della nostra politica.
Si parla di patti sociali, di diritti delle coppie di fatto, di salari minimi per i lavoratori atipici, di diritto di voto agli immigrati. Ma sono tutti passi successivi. Ora bisogna fermarsi e fare un po' di chiarezza. Bisogna riportare lucidità e coscienza ne "la gente". Soprattutto bisogna riportare un minimo di "civiltà" e far uscire questo Paese dallo stato di gregge obnubilato in cui versa ormai da anni.
Intendiamoci, io sono la prima a sapere che quando l'ansia, la stanchezza e le preoccupazioni raggiungono un certo livello non c'è niente di meglio di piazzarsi sul divano e spegnere la coscienza davanti a CSI, Dr.House, le casalinghe disperate o chi per loro. Però non mando giù tutto, non fuggo per sempre, non voglio lasciare che qualcuno governi la mia vita (perché di questo stiamo parlando, di qualcuno che governa le nostre vite) senza alcun controllo e senza mai fare i miei interessi. Non basta disinteressarsi alla politica perché i problemi della politica non esistano più. Anzi. Si ingigantiscono.
Mi sono stufata di essere un limone da spremere sempre e comunque!!!
Senza mai avere niente in cambio.
E mi sono stufata di essere sempre incazzata. Mi sento l'unica che si indigna. Forse perché il maltempo pasquale ha fatto zompare la parabola e il condominio non è ancora riuscito a farla mettere a posto???!!!
Vabbè, in realtà questo è solo uno sfogo sterile. Uno sbotto di rabbia che mi permetterà di affrontare la giornata con un carico "alleggerito".
Io continuo a pensare seriamente di cambiare Paese, però mi mancherebbe quello che Francesca ieri chiamava "il tessuto sociale" e mi rode comunque un po' doverlo abbandonare per un personaggio entrato in politica solo per interessi personali. Talmente incapace di rimanere nel gioco politico da cambiare il gioco radicalmente, giorno per giorno, trasformandolo nell'unica cosa che sapeva fare: lo show!
Sono cose vecchie e che ripetiamo da anni, però non sono mai state risolte. Comincio a pensare che solo la morte (sua) metterà fine a questa situazione.
Speriamo fino ad allora di riuscire a sfogarci quel tanto che basta per sopravvivere ...

sabato 5 aprile 2008

Frittelle per Mj & Mery

Ok ... sono devastata. E' stata una settimana allucinante ... e non accenna affatto a finire!!!
Sono le 3.30 di notte e ho appena finito di cucinare due torte per la festa di domani (i tre caballeros), però stasera è venuta a cena Mery e ... mi ha chiesto la ricetta delle frittelle di castagne, che piacciono tanto anche a Mjrka.

Frittelle di castagne

Ingredienti: farina di castagne, latte, olio

Si prende la farina di castagne (acquistabile tranquillamente nei supermercati, tipo quello di Largo Argentina) e la si setaccia dentro un contenitore ... la quantità ad occhio, dipende quante frittelle volete fare. Quando la farina è setacciata si aggiunge il latte lentamente e si mescola il tutto con una frusta o con un cucchiaio di legno. Il composto finale deve essere liquido, ma non troppo, in modo che se casca una goccia ci mette un po' ad essere riassorbita dal resto (più liquide= più sottili, meno liquide= più cicciotte). Si mette un po' d'olio di oliva in una padella e lo si fa scaldare bene sul fuoco. Con un cucchiaio si versa una quantità di composto nell'olio bollente per fare una frittella, io di solito ne metto a cuocere insieme 7/8.
Quando il composto si è scurito si aspettano pochi minuti e si gira. Quando le frittelle sono ben cotte si mettono a raffreddare e scolare sulla carta assorbente.
Consiglio di servirle con il miele di castagne, ma stanno bene anche con la ricotta.


Ok, anche per oggi il mio post l'ho messo. Ora vado a gustarmi il meritato riposo! Boa noite

giovedì 3 aprile 2008

W i panni alle noci

Ecco una cosa che mi è piaciuta veramente: le noci per fare il bucato!!! Geniali! Sto parlando delle noci del Sapindus Mukorossi, una pianta che cresce in Asia, prevalentemente in India. I gusci di queste noci hanno un elevato contenuto di saponina e vengono già usati dalle industrie per creare detersivi. Infatti possono essere utilizzati sia come sapone che come ammorbidente.
Il bello è che non necessitano di altro. In pratica i gusci si possono infilare direttamente in lavatrice (spezzettati in un sacchetto o in un calzino chiuso ... sennò poi dovete lavare di nuovo i panni perché hanno i pezzetti di noce) e usarli al posto del detersivo normale.
Sono una sorta di datteri .. un po' appiccicosi e resinosi. Però funzionano.
Perché usarli? Secondo me ci sono tre buoni motivi. Il primo è che non inquinano per niente. Le noci lavatutto sono un detersivo ecologico e prodotto da fonti rinnovabili e dovrebbero rimanere tali visto che sono le noci ad essere vendute e non c'è quindi interesse a sradicare le piante!!! Il secondo buon motivo è che non sono testate in laboratorio. Mi chiedo infatti perché continuare a fare ricerca e soprattutto a testare sugli animali prodotti per il bucato che cambiano ogni tre mesi, visto che il livello raggiunto dal prodotto finale è sempre lo stesso da anni. Il terzo (lest, but not least ... o come si scrive) è che con le simpatiche noci si risparmia rispetto ai detersivi soliti. Mezzo chilo di noci infatti basta tranquillamente per 100 lavatrici, cioé dura circa sei mesi, e costa sugli 8-9 euro (io le ho pagate 8,80 all'albero del pane ... che si sà ... non è proprio economico!!!).
Le noci possono essere utilizzate in qualsiasi lavatrice, ad una temperatura compresa tra i 30 e i 90 gradi centigradi. Il lavaggio con le noci non necessita di ammorbidenti aggiuntivi. I 10 grammi di noci usati per una lavatrice vengono riutilizzati una seconda volta e spesso pure una terza!
Io li ho provati e sono proprio contenta. Panni puliti e normali. Certo ... non smacchiano particolarmente bene, ma secondo me nessun detersivo lo fa (a parte quelle cose puzzolenti che si comprano a parte e che devi strofinare per ore) ... ammetto però di non essere una massaia modello ^__^
Ah ... altri pregi ... le noci lavatutto sono completamente inodore e, una volta usati per tre lavaggi, i gusci possono essere utilizzati come fertilizzante per le piantine di casa!

Per chi ne volesse sapere di più:
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/07_dicembre_05/lavatrice_ecologica_sapone_59c0b06e-a331-11dc-8831-0003ba99c53b.shtml
http://www.omenzym.com/noci.htm

mercoledì 2 aprile 2008

Bala balança ... mas nao cai

Ecco i 10 motivi per cui non vedrò più una partita di champions con i capoeristi al bar:

1) Fumano tutti troppo ... prevalentemente le mie sigarette :-)
2) Si mangia troppo poco
3) Si mangia troppo velocemente
4) Fifì e Maria parlano troppo durante la partita
5) Gli avventori sconosciuti arrivano in ritardo e disturbano
6) Javalì è ... Javalì
7) Bevono tutti troppo e a me tocca stargli dietro, il risultato è che parlo a vanvera e cammino a zigozago (ma non cado)
8) Oggi ho un cerchio alla testa che levate ....
9) Mi sto ancora chiedendo se Fifì sia ancora vivo dopo essere salito sul motorino in quello stato pietoso, ma mi reprimo e gli do fiducia, quindi mi tengo l'ansia e non mi informo!!
10) Abbiamo perso miseramente e quindi ... tocca cambiare qualcosa ...

Ricordo a tutti che lo scorso anno, quando qualcuno ha rimandato l'allenamento per vedere i quarti di champions, la partita finì 7 a 1 (per il MU) ... direi che se ricapita restiamo tutti in palestra a fare gli addominali e le flessioni!
Dopo cotal memento torno a bere acqua e a cercare di mettere la parola fine allo "svongolamento" odierno!
Se qualcuno ha un metodo per il post sbronza, che non sia caffè o un sorso di quello che hai bevuto ieri, è invitato cortesemente a postarlo il più presto possibile!!!!!

martedì 1 aprile 2008

Excuse me, where is the National gallery?

Ebbene sì, ce l'ho fatta, ho levato l'autorizzazione dei commenti. Ringrazio Fabry per l'aiuto in inglese, ma è stato più facile capirlo da sola che tradurlo ... io le impostazioni, ovviamente, ce l'ho in italiano ... capperetti fritti! ... ma ... siamo stati in classe insieme per 5 anni e abbiamo anche studiato all'università insieme e ... non ti sei mai accorto che ho una seria difficoltà con quella lingua??? Io semplicemente non la assimilo, o meglio, non la assimilo con la stessa velocità e completezza con cui assimilo la maggior parte delle cose (mi sento di escludere le discipline sportive da questo discorso).
Alla fine ho capito che non parlo inglese perché non mi piace e il mio cervello si rifiuta di stipare nuove informazioni, anche quando queste possono essere molto più utili di altre. E' già zeppo di suo. Pieno di stronz ... ops ... inutili scartoffie! Ma io sono giunta alla conclusione di non avere alcun potere sui domini della testa. E' il mio cervello che comanda! Anche quando tutto il resto di me non è d'accordo ha sempre lui l'ultima parola! Sull'apprendimento e sulla memoria poi è un vero dittatore.
Ma deve essere stata colpa mia ... l'ho vezzeggiato, coccolato, alimentato, seguito all'inverosimile. Ho dato retta a tutte le "masturbazioni celebrali" che sottoponeva alla mia attenzione. L'ho curato. Ho creduto in lui ciecamente e gli ho dato il ruolo di primo attore nella mia vita. Gli ho anche dato lo scettro del comando in un momento di debolezza e ... devo dire ... se l'è cavata alla grande. Poi ho riportato il tutto all'anarchia e questa cosa non me l'ha mai perdonata. Un po' comanda la razionalità, un po' comanda la pancia, un po' comandano i muscoli stanchi. Insomma ... non ho sempre la forza di starlo a sentire e lui, da ragazzino viziato (ripeto ... è colpa mia, l'ho viziato io) pesta i piedi e mi fa i dispetti. Dei dispetti ben pensati lo ammetto. In fondo è proprio un gran bel cervello: astuto, inventivo, pieno di risorse e di alternative.
Non posso avercela con lui più di tanto. Ormai abbiamo anche dei gusti simili ... ci saremo condizionati a vicenda in questi #§ anni di simbiosi/convivenza forzata (anche se in adolescenza ho avuto la sensazione che avrebbe preferito emigrare altrove, magari in un corpo meno pieno di ormoni).
Tornando alle lingue ... ho aggiunto il link del blog di Maria (bello!!!) ... ma ... il catalano è sorprendentemente simile al portoghese o sono io che ormai sono ossessionata?
Era la prima volta che leggevo in catalano e ho capito praticamente tutto (anche chi è il negoziante di Campo dei Fiori, credo) ... queste sono le lingue che mi piacciono ... quelle che mi danno l'idea che potrei addirittura pensarci in quella lingua ... in inglese no ... non so mai se sto pensando a un figlio di buona donna oppure al sole sulla spiaggia ... non aiuta per niente lo stato confusionale endemico in cui verso quotidianamente!!!
Ora mi freno perché sennò inizio a parlare male di una lingua che invece è sicuramente bellissima, solo troppo usata e troppo imposta! Il mio cervello mi ha bloccato sull'orlo del politically correct (ah ah) e per stavolta non passo il confine. Lo sfogo serio è rimandato!
Saltando di palo in frasca, confesso di essere poco convinta su questa cosa dell'autorizzazione dei commenti, ma sono comunque contenta di averla risolta praticamente ... ora qualcuno, in qualsiasi lingua, mi insegna a aggiungere foto e video? Io ho già perso troooopppoooo tempo con questo post!!!