sabato 26 luglio 2008

Oba, oba, oba

Se nella vita si dovesse sfogare solo "il male" si diventerebbe monotoni e lamentosi. Ogni tanto si deve sfogare anche la felicità. Per questo ringrazio tutti i miei amici per questo compleanno così carino. Dal mio Renzo (promesso) che come sempre mette a disposizione tutto il sudore della sua fronte, a mia figlia che mi ha regalato una sua collana che mi piaceva tanto, alla mia amica che mette la casa a disposizione anche quando non ce la fa nemmeno a uscire per fare la spesa. Da chi si ricorda una semplice frase e azzecca il regalo perfetto, facendomi brindare a champagne, a chi mi ha saputa sorprendere con un regalo altrettanto perfetto che non mi aspettavo perché non sono abituata ad essere "osservata". Da chi non mi aspettavo comparisse alla mia festa a chi mi ha offerto da bere. Da chi parte domani a chi ha saputo cogliere con un gesto un indumento che non riesco più a levare (come i pantaloni da odalisca). Da chi non potendo esserci oggi è arrivato lunedì, avvisato all'ultimo, a chi mi ha mandato un messaggio dall'Inghilterra, strappandomi un sorriso in un momento triste. Pochi si sono dimenticati del mio compleanno anche se non dovevano, e non c'è bisogno di ricordarli. Tutti gli altri mi hanno mandato un messaggio, una mail, una telefonata oppure sono rrivati per darmi un bcio. Per questo grazie infinite e infinito affetto. Oba.

domenica 13 luglio 2008

Vacanza


Lo so. Sto peccando di una certa latitanza, ma in questi giorni sono veramente arrivata. Non ho più voglia di sfogarmi, né tantomeno di arrabbiarmi. Mi costa fatica scrivere addirittura degli sms e non farei altro che dormire dalla mattina alla sera. Domani parto e spero di riuscire a riprendermi con un po' di sole e di mare, del buon cibo e la compagnia degli amici. Starò fuori solo una settimana, poi dovrei tornare per un po' e ripartire verso la fine del mese. Intanto (per non saper né leggere né scrivere) auguro buone vacanze a tutti.

martedì 8 luglio 2008

L'oro non prende macchia



L'oro puro non prende macchia. L'altro giorno amico raccontava che questa frase era stata il consiglio di sua madre in un momento difficile, in cui si era trovato messo in discussione. Quando l'oro è puro puoi metterlo in mezzo al fango, in mezzo alla monnezza di Napoli, ma alla fine rimarrà oro puro.
Quindi se sei oro puro, non hai granché da protestare se ti mettono in mezzo al fango, perché prima o poi la tua purezza uscirà fuori. Non sembra pensarla così il presidente del Consiglio, che è talmente preoccupato che venga infangato il suo nome da cercare con tutte le sue forze di salvarsi, con una legge che grida vendetta a livello di Costituzione. Ma se è davvero innocente, se davvero è tutta una congiura (talmente forte da fargli portare un attacco feroce agli altri poteri dello Stato), come mai ha bloccato tutto quello che aveva giurato di portare avanti? Perché per salvarsi sta letteralmente mettendo sotto scacco il Parlamento?
Gli urlano contro ... e lui nulla. La gente si indigna ... e lui nulla. Discutono tutti (in Italia, ma soprattutto all'estero) ... e lui nulla. Porta avanti la sua battaglia, che sembra quasi essere l'ultima, con tutte le sue forze. In questo modo però si dichiara convinto del suo verdetto di colpevolezza. E perché dovrebbero avercela tutti con lui, quando proprio lui ha più degli altri, guadagna più degli altri e possiede più degli altri? Invidia???
Di loro non ti curar, ma guarda e passa. Hai i migliori avvocati su piazza, chi meglio di te ce la potrebbe fare?
La logica (che spesso difetta nell'uomo) vorrebbe che il sig. Berlusconi si dedicasse a cose più urgenti per questo Paese e accantonasse, almeno per il momento, il discorso sulla sua lucentezza. Tanto, se è innocente (come ha giurato anni fa sulla testa dei figli), non potrà uscirne macchiato.
La cosa che dovrebbe venire in mente a tutti (e dico tutti) gli italiani è "se non fosse tutto oro quel che luccica?" ...

sabato 5 luglio 2008

La ciclotimica corsa delle stagioni



In estate fa caldo, si suda, ci si disidrata, non ci si riesca a muovere e bisognerebbe risparmiare al minimo le energie. Invece chiusure di lavori, amici che non vedevi da anni, vaccini, valigie, treni, biglietti, zanzare, nonni da portare al mare, bambini da portare in montagna. Si fa una fatica improba. Poi un poco di vacanza, quella che agognavi da tempo, ma quando cominci a distressarti è già ora di tornare (due settimane non posson bastare).
In autunno ricominciano le scuole, ripartono i lavori, vieni invitato a vedere 4 ore di foto di Paesi lontani (dove non sei stato perché non avevi né tempo né soldi ... ), fai il cambio di stagione, porti i bambini in piscina, porti i nonni a comprare le cose per l'inverno, fai questo, fai quell'altro. Insomma il clima è perfetto, ma tu non hai proprio il tempo per godertelo.
Quando la pressione diminuisce arriva l'inverno. Fa freddo, non faresti altro che rimanere accucciato sotto al tuo piumino e invece ... lavori su lavori, spesa, ragazzini in piscina sotto la pioggia, compiti, regali di Natale (la fase più stressante dell'anno), morte sociale.
Agogni la primavera che sembra non arrivare mai, ma alla fine arriva sempre. E di nuovo cambi di stagione, acciacchi di stagione, lavori di stagione, guardaroba dei nonni di stagione, lavi i piumini della passata stagione, fai i controlli di stagione ...
Ogni stagione passata a desiderare la successiva, ogni momento passato a far fatica nella speranza che un giorno poi se ne godano i frutti, ogni passaggio sempre più complicato, talmente richiestivo di energie da non accorgersi della delusione. E intanto passano le settimane, i mesi e gli anni e la soddisfazione diminuisce.
Un weekend segue l'altro, una piccola meta arriva e già si agogna la successiva, arriva il sole e fa già troppo caldo, arriva il fresco e devi già andare vestito come un supplì. E aspetti ... aspetti ... ti sei dimenticato che cavolo aspetti, ma continui ad aspettare anche se quello che desideravi magari è già passato e tu eri tutto preso dall'attesa e non te ne sei accorto.

E' una mia impressione oppure oggi mi sono alzata col piede sbagliato??? Dormire poco fa vivere male .....

mercoledì 2 luglio 2008

Tascisti di notte




Tascisti. Così li chiamerò d'ora in poi, anche perché faxisti sembra quasi un mestiere (a buon intenditor ...). Comunque la notizia è questa: grazie all'appoggio del sindaco, dall'altroieri i taxisti romani hanno ridotto le corse notturne al limitato numero di 300. Avevano sonno e non volevano fare i turni di notte, né che qualcun'altro li facesse al posto loro. Perciò chiunque facesse affidamento su questo mezzo (che non è pubblico, ma può occupare le corsie dei mezzi pubblici) mettesse in conto questa penuria, che vorrà dire anche rincaro dei prezzi. Ovviamente non si è parlato di rinforzo degli autobus notturni. Che c'entra? Sono due società distinte! Ma poi cosa girate a fare di notte se non avete nemmeno il motorino o la macchina? Deve essere un modo per contrastare l'eccessivo traffico al centro (dove sono state concentrate tutte le iniziative estive) o per rinforzare la sicurezza (si sa, una ragazza sola di notte sull'autobus o a piedi non ci va, quindi se ne restasse a casa, no?).
Poi si stupiscono delle fughe di cervelli ...