venerdì 20 giugno 2008
Di luce e di ombra
Mi dispiace essere monotona. Mi dispiace, ma in questo momento non riesco a parlare di molto se non della capoeira, che da un paio di settimane ha ripreso un ruolo dominante nella mia vita. Da quando ho iniziato, due anni e mezzo fa, ho capito subito che questa strana cosa, di cui non so dare una definizione precisa, sarebbe stata una cosa difficile e invadente. Ma non mi aspettavo questo percorso. Non credevo di poter rimanere così tanto a lungo con la passione per qualcosa in cui, tutto sommato, non riesco per niente bene. Non immaginavo di potermi affezionare così ad un qualcosa di così distante dal mio mondo. Insomma non mi aspettavo di diventare una capoerista. Perché io sono una capoerista, così come sono una mamma, un'amica, una matematica e varie altre cose.
E per me sarà sempre strano esserlo. Una vera sorpresa.
Stasera è stata una serata di luce e ombra, come lo sono solo i momenti di cambiamento. Volenti o nolenti stasera abbiamo partecipato alla fine della nostra capoeira al Virgilio, perché abbiamo chiuso andandocene e quando ritorneremo sarà da un'altra parte. Si potrebbe dire che i luoghi non contano, ma non è vero. Il Virgilio è stato una parte importante del nostro stare insieme. E stasera l'abbiamo salutato con una certa non calanche, quasi come se fosse un giorno come gli altri. Certo, qualche manfrina qua e là l'abbiamo tirata fuori, ma sempre così, di contorno e mai in roda. Una roda come tante altre, di certo non una delle più spettacolari.
Ma credo che ognuno di noi stasera abbia cercato di dare il meglio di se, che fosse li da pochi mesi o da sette anni. E credo anche che nella mente di qualcuno siano passate immagini di persone, di rode, di situazioni ... così come fantasmi, in silenzio. Anzi al suono di berimbaus, pandeiros e atabaque.
Tutto questo potrà sembrare triste, ma in realtà, nonostante una saudade latente, abbiamo festeggiato allegramente, perché quando una luce si spegne se ne accende un'altra e adesso inizierà qualcosa di nuovo. E di sicuro sarà emozionante, perché la capoeira lo è sempre (a volte anche troppo).
Alla fine, con qualche canzone sensata e qualche altra un po' meno, abbiamo portato avanti la nostra roda spartiacque e senza discorsi, abbiamo chiuso il Virgilio con pochi tocchi di Iuna e di Angola, che per me hanno detto molto più di qualsiasi parola.
Così, ancora una volta, ho salutato il Virgilio, dove la mia storia torna e si allontana e ritornerà sicuramente.
Quando ho visto chiudere il cancello ho pensato che era quello il momento in cui finiva. Ho aspettato un momento e ... sono partita per una nuova birretta. Adeus
Stavolta non ho preso una foto di Mjrka, ma una che ho trovato sul forum del gruppo Soluna. Credo sia stata scattata da Golia e non so bene chi ritragga, ma è evidentemente stata scattata al Virgilio e mi sembra perfetta per il post. Ringrazio il fotografo per averla messa a disposizione, chiunque egli sia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento