martedì 3 giugno 2008
Di tasse, balzelli e sparizioni. Ovvero del gioco delle tre carte
Che quella dell'Ici fosse una mossa elettorale senza né capo né coda lo sapevamo già da un pezzo. Lo sapevamo in tanti, compresi quegli amici che bisognava convincerli per andare a votare. Sapete quelli che scelgono di essere qualunquisti, ma approfittano di ogni occasione per farti tentare di convincerli, quando sinceramente ti andrebbe di parlare d'altro e di non sentirti in battaglia almeno con le persone care? Quelli che ti ribadiscono il concetto che con Berlusconi avevano 200 euro in più sulla busta paga e con Prodi improvvisamente 300 in meno? Io ne ho parecchi di amici così, che poi Berlusconi non lo votano, però ti devono far sentire uno pieno di ideologie e vagamente coglione, perché in fondo tu pensi che ci siano delle differenze sostanziali tra la destra e la sinistra. Quindi se non sei uno che spara a zero su tutta la sinistra e che rivaluta un po' la destra, anche se non la voteresti mai, sparano a zero su di te. Questi amici di solito giocano a chi urla di più, finché esausto non cambi argomento e loro pensano di averla vinta, ma tu non capisci cosa c'era da vincere, se non il farli sentire meno in colpa perché non si interessano di politica. Che poi a te se loro non si interessano di politica non te ne frega un granché, sono ben altri i motivi per cui gli vuoi bene, ma loro si sentono manchevoli e quindi ti urlano contro. E tu lì ti chiedi ... ma perché sono miei amici? Poi però passa la fase politica e, per fortuna, te lo ricordi!
Vabbè, ritornando al punto. Lo sapevamo che la storia dell'Ici aveva le gambe corte, perché non si possono levare tasse dappertutto e pensare di fare grandi opere e sanare il debito pubblico allo stesso tempo. Ci arriverebbero quasi tutti se solo ci pensassero, però la gente non ci pensa ed è contenta che non ci sia più l'Ici (anche quelli che non hanno una casa, che a loro non gliene dovrebbe fregare nulla). Io invece c'ho sempre avuto la preoccupazione di dove li andavano a prendere i soldi che mancavano. Da qualche parte dovevano pur uscire 'sti benedetti soldi, a qualcosa li dovevano pur levare. Che poi la destra, si sa, i vantaggi te li fa sempre vedere subito, ma gli svantaggi li nasconde bene, e quando te ne accorgi è ormai troppo tardi e gli effetti te li porti dietro per un bel pezzo. Insomma, levata l'Ici era solo questione di tempo per capire quale amaro sciroppo ci toccava sorbire al suo posto.
Per fortuna c'è chi è più sveglio e più veloce di me e la purga l'ha capita subito. Andrea Masala ci spiega sul suo blog dove il nuovo governo è andato a pescare i 3 miliardi di euro che sarebbero mancati con l'abolizione dell'Ici e la detassazione degli straordinari. Io vi consiglio di leggerlo, perché è lucido e dettagliato, ma intanto vi do un assaggio.
Dagli incentivi al fondo per l'inclusione degli immigrati (a questo punto inutile, visto che li vogliamo buttare tutti fuori) vengono levati 50 milioni. Al rimodernamento della rete idrica nazionale vengono tagliati altri 70 milioni. Al trasporto pubblico vengono decurtati 353 milioni (mica bruscolini), 231 al trasporto marittimo e 30 alle infrastrutture ferroviarie . Soldi levati agli incentivi per l'occupazione (55 mln), al fondo di solidarietà per i mutui prima casa (20 mln) e al fondo ordinario per le università (48 mln). E ancora tagli al Telefono Azzurro, al piano di violenza contro le donne, allo sport, ecc ...
Insomma prima pagava chi poteva permettersi una casa. Ora si paga tutti, con particolare riguardo alle classi più svantaggiate. E il bello è che magari non se ne accorgeranno mai, perché non si vedranno levare tutti i soldi insieme dal portafogli.
Et voilà, les jeux sont fait ...
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