sabato 5 luglio 2008

La ciclotimica corsa delle stagioni



In estate fa caldo, si suda, ci si disidrata, non ci si riesca a muovere e bisognerebbe risparmiare al minimo le energie. Invece chiusure di lavori, amici che non vedevi da anni, vaccini, valigie, treni, biglietti, zanzare, nonni da portare al mare, bambini da portare in montagna. Si fa una fatica improba. Poi un poco di vacanza, quella che agognavi da tempo, ma quando cominci a distressarti è già ora di tornare (due settimane non posson bastare).
In autunno ricominciano le scuole, ripartono i lavori, vieni invitato a vedere 4 ore di foto di Paesi lontani (dove non sei stato perché non avevi né tempo né soldi ... ), fai il cambio di stagione, porti i bambini in piscina, porti i nonni a comprare le cose per l'inverno, fai questo, fai quell'altro. Insomma il clima è perfetto, ma tu non hai proprio il tempo per godertelo.
Quando la pressione diminuisce arriva l'inverno. Fa freddo, non faresti altro che rimanere accucciato sotto al tuo piumino e invece ... lavori su lavori, spesa, ragazzini in piscina sotto la pioggia, compiti, regali di Natale (la fase più stressante dell'anno), morte sociale.
Agogni la primavera che sembra non arrivare mai, ma alla fine arriva sempre. E di nuovo cambi di stagione, acciacchi di stagione, lavori di stagione, guardaroba dei nonni di stagione, lavi i piumini della passata stagione, fai i controlli di stagione ...
Ogni stagione passata a desiderare la successiva, ogni momento passato a far fatica nella speranza che un giorno poi se ne godano i frutti, ogni passaggio sempre più complicato, talmente richiestivo di energie da non accorgersi della delusione. E intanto passano le settimane, i mesi e gli anni e la soddisfazione diminuisce.
Un weekend segue l'altro, una piccola meta arriva e già si agogna la successiva, arriva il sole e fa già troppo caldo, arriva il fresco e devi già andare vestito come un supplì. E aspetti ... aspetti ... ti sei dimenticato che cavolo aspetti, ma continui ad aspettare anche se quello che desideravi magari è già passato e tu eri tutto preso dall'attesa e non te ne sei accorto.

E' una mia impressione oppure oggi mi sono alzata col piede sbagliato??? Dormire poco fa vivere male .....

3 commenti:

Roberto Ladisa ha detto...

Mi sa di si :-)
Comunque è normale, ed è assai interessante come nel porti le domande ti dai anche delle ottime risposte... con te gli psicologi fallirebbero.
Dici bene: " Ogni stagione passata a desiderare la successiva, ogni momento passato a far fatica nella speranza che un giorno poi se ne godano i frutti" ecc ecc.......
sembra quasi che tu non riesca a vivere il presente e "getti" tutte le tue energie in avanti, ( nel domani) aspettando i risultati. Però entrambi sappiamo che è solo un momento ;-)
Binswanger, psichiatra influenzato da Heidegger, descrive molto bene questi stati d'animo, cioè i "mondi dell'esistenza mancante".
Ognuno di noi al suo "mondo-tempo" mancante.

Roberto Ladisa ha detto...

Ah! dimenticavo...
Ho letto il post "l'equazione dell'arroganza", interessante e prossimamente un commento è d'obbligo.

Ciao a presto!

V. ha detto...

Ciao Roberto,
grazie dei commenti, sempre molto gentili e interessanti (anche se rispetto al primo un po' corti ... spero tu non ti sia sentito bacchettato la prima volta, in realtà era una ricerca di complicità mal riuscita). In effetti quando non gestisco bene il presente proietto tutto sul futuro, impiegando le poche energie rimaste. Le risposte però sono frutto di anni di analisi (quindi almeno la mia strizzacervelli non ha fallito, perché è riuscita a coltivare la mia autoironia e la mia capacità di sfogo). Il "mondo-tempo" mancante è una questione aperta su cui portrei discutere per ore perché è un tassello fondamentale della mia vita.
Però hai perfettamente ragione ... è solo un attimo ... sono bastate poche ore di sonno in più e le stagioni hanno ripreso il loro corso naturale.
Aspetto con ansia il commento alle equazioni dell'arroganza ... un abbraccio