mercoledì 8 ottobre 2008

Staccamoje le mani















Giù le mani dai bambini, giù le mani dalla scuola pubblica. A questa Gelmini, che tanto fa e rimaneggia in una delle poche aree decenti nella nostra Italia, le mani andrebbero staccate.
Il decreto per la scuola (approvato alla Camera nel maxiemendamento) è assolutamente scandaloso e deleterio. Non solo per i bambini, per i genitori e per le insegnanti, ma per l'intero Paese.
Queste riforme non possono che impoverire la scuola soprattutto quella elementare. E una nazione con una scuola pubblica così impoverita non solo è poco civile, ma è anche a rischio.
Chi formerà la classe dirigente del futuro? Come penserà? Dove andrà a finire l'Italia? Perché dobbiamo rassegnarci ad una scuola privata, classista e superficiale?
Qui non si sta chiedendo di dare più soldi a persone che lavorano (secondo alcuni poco e male) o di pagare un luogo in cui i genitori parcheggiano i bambini. Qui si sta chiedendo di dare stabilità a una struttura portante della nostra democrazia, già piuttosto vessata nell'ultimo decennio.
Invece questa struttura (la scuola pubblica italiana, per chi si fosse perso) viene vista solo come un sacchetto da cui attingere. Era stato levato tutto alla scuola, mancavano solo gli stipendi degli insegnanti, quindi leviamo gli insegnanti. I soldi non andranno alla scuola comunque.
Le elementari saranno le più colpite dalla Gelmini. A me in fondo non riguarda direttamente, perché Alice ha quasi finito, ma ... non è una battaglia di chi ha i figli che vanno a scuola, è una battaglia di tutti, perché ci stanno levando da sotto al culo dei diritti sacrosanti ed elementari (scusate il gioco di parole). E noi ce lo facciamo fare senza muovere un dito? Solo perché ci abbindolano col sorriso sulle labbra? Solo perché non riguarda l'orto di casa nostra?
Per favore. Questa, ripeto, è una battaglia di tutti ... combattiamola tutti!!!


L'immagine è un disegno che ha fatto Ali in I elementare e che fa parte di un libro fatto da tutta la classe su una fiaba italiana rivisitata da Italo Calvino. E' la storia di Pierino Pierone che cerca di salvarsi dalla Strega Bistrega che lo vuole dare da mangiare alla figlia Margherita Margheritone . La fiaba si chiama "Il bambino nel sacco" e la consiglio a tutti!!!

5 commenti:

Roberto Ladisa ha detto...

Ti dirò! non ho seguito molto questa vicenda, e anche dove l'ho seguita mi sono un po' perso.
Alla fine la ricetta della Gelmini è una soluzione conservatrice; cioè un ritornare indietro, all'insegnante unico e al grembiulino per tutti. Queste sono le soluzioni principali, mi sembra.

Chiaramente chi vuole risolvere i problemi della scuola con queste “ricette” è un folle molto ipocrita.
I problemi della scuola son ben altri!
Questa soluzione, a mio avviso, è solo un modo per risparmiare soldi, tagliando fuori gli insegnanti. Basti vedere le interviste ai politici: "magari potessimo ritornare all'insegnante unico", ecc ecc... si sente che mentono, dalla voce e dalle argomentazioni che seguono: inutili e sterili. Questa riforma è un modo come un altro per trovare dei soldi da risparmiare e ci sono riusciti. Tutto qua!

Il problema è molto più grande, non basterebbero una ventina di libri per descriverlo.
Siamo in grado di gestire la “nostra Libertà”?
Questa semplice e banale domanda sta alla base di molti processi e cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo. Ti ricordi “ Che cos’è l’Illuminismo” di Kant, sono tre paginette che andrebbero rilette, poiché sono molto attuali. Tu dirai! Ma che diamine centra Kant, con la Gelmini e la riforma della scuola!!!
Il fatto è che se noi continuiamo a discutere su un piano politico, non arriveremo mai ad una soluzione, perché la politica è fatta ed è strutturata per non avere soluzioni: è sofistica! Ed in questo meccanismo tutti mangiano, ( centro destra e centro sinistra), mentre il popolino ha l’illusione di essere sovrano col voto. Ma dai! Che umiliazione questa democrazia! È una delle domande che mi pongo sempre, ( scusa la digressione): Perché da Socrate a Rousseau, Thoreau ed altri, sono tutti contro la democrazia? E paradossalmente sostengono Sparta?! Eppure!
La risposta sta nel fatto che già Socrate aveva trovato delle notevoli falle nel sistema democratico: l’ignoranza della massa, il concetto di gregge, il problema che la massa crede al “timbro della voce”, senza soffermarsi sul contenuto, oppure le vecchiette che votano “X” politico perché ha un aspetto fisico “carino e rassicurante”, la faccia a “bravo ragazzo” e potremmo continuare all’infinito.

Allora ti ripongo la domanda: Siamo in grado di gestire la “nostra Libertà? Sinceramente!

Kant: L' illuminismo é l' uscita dell' uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità é l' incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi é questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! - é dunque il motto dell' illuminismo.

Mettiamo, ( ipoteticamente), che io abbia pieni poteri e domani prendo a caso delle persone e ad una ad una gli dico: siete liberi di fare quello che volete, cosa volete fare?! Ci scommettiamo che la risposta sarebbe: “ bhè! Io veramente non saprei…

Kant: La pigrizia e la viltà sono le cause per cui tanta parte degli uomini, dopo che la natura li ha da lungo tempo affrancati dall' eterodistinzione ( naturaliter maiorennes ), tuttavia rimangono volentieri minorenni per l' intera vita; e per cui riesce tanto facile agli altri erigersi a loro tutori. E' tanto comodo essere minorenni! Se ho un libro che pensa per me, un direttore spirituale che ha coscienza per me, un medico che decide per me sulla dieta che mi conviene, ecc., io non ho più bisogno di darmi pensiero da me. Purché io sia in grado di pagare, non ho bisogno di pensare: altri si assumeranno per me questa noiosa occupazione.

Capisci cosa intendo dire?! Se le persone sono state educate ad essere dei minorati, non c’è scuola che tenga, perché alla fine molti saranno sempre dei minorati, laureati, ma pur sempre minorati.

Kant: Dopo averli in un primo tempo istupiditi come fossero animali domestici e aver accuratamente impedito che queste pacifiche creature osassero muovere un passo fuori dal girello da bambini in cui le hanno imprigionate, in un secondo tempo mostrano ad esse il pericolo che le minaccia qualora tentassero di camminare da sole. Ora questo pericolo non é poi così grande come loro si fa credere , poichè a prezzo di qualche caduta essi alla fine imparerebbero a camminare: ma un esempio di questo genere rende comunque paurosi e di solito distoglie la gente da ogni ulteriore tentativo. E' dunque difficile per ogni singolo uomo districarsi dalla minorità che per lui é diventata pressochè una seconda natura. E' giunto perfino ad amarla, e attualmente é davvero incapace di servirsi del suo proprio intelletto, non essendogli mai stato consentito di metterlo alla prova. Regole e formule, questi strumenti meccanici di un uso razionale o piuttosto di un abuso delle sue disposizioni naturali, sono i ceppi di una eterna minorità. Anche chi da essi riuscisse a sciogliersi, non farebbe che un salto malsicuro sia pure sopra i più angusti fossati, poichè non sarebbe allenato a siffatti liberi movimenti. Quindi solo pochi sono riusciti, con l' educazione del proprio spirito, a districarsi dalla minorità e tuttavia a camminare con passo sicuro.

Se si pensa che questo testo è del 1784, vien voglia di buttarsi dalla finestra!

Le persone oggi, studiano, leggono ( anche se poco), arrivano a laurearsi, ma se ti soffermi a parlare con loro ti rendi conto che non hanno preso coscienza di Sé, hanno solo “imparato a memoria” per laurearsi e poi usciti dall’Università sono pronti per l’omologazione.
Mi è successo prima delle ferie di parlare con una persona, ( più grande di me), con tanto di laurea, del famoso libro di E.Hesse “Siddharta”. Mi prese uno sconforto talmente grande, nel sentirlo parlare che non ebbi nemmeno il coraggio di replicare, ( e lo sai che per me la critica ( chiamala costruttiva), è importante), a tanta stoltezza. L’unica cosa che aveva capito è che nella vita bisogna provare un po’ di tutto… e tutto questo lo affermava con un piacevole Italiano, fin quando non gli dissi: “ se devo essere sincero, a me gli errori grammaticali “non interessano” molto, semmai mi interessa di più la coerenza delle proposizioni”.

Mi fermo e vado a mangiare!

Andai nei boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.

Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario.

Volevo vivere profondamente e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici .

Henry David Thoreau

V. ha detto...

Leggendo il tuo commento, come sempre molto interessante, mi sono chiesta quanto c'entri il nostro imprinting. Noi cresciamo e ci strutturiamo per anni (credo che la fase delle cure parentali e della dipendenza dai genitori nell'uomo sia una delle più lunghe in natura) con qualcuno che decide per noi e confondiamo questo con l'essere al sicuro e l'essere amati. Crescendo ricerchiamo quantomeno quella sicurezza e quindi tendiamo ad affidarci ad altri per le nostre decisioni.
Sono d'accordo con te, se chiedessi a 10 persone cosa farebbero in piena libertà almeno otto non saprebbero risponderti (io sì ;-). Troppa insicurezza per pensare con la propria testa. Troppa assuefazione. In quanto alla democrazia ... è chiaro che non funziona, ma non so trovarti un modello alternativo che mi convinca a pieno.
Riguardo alla Gelmini, credo che le proposte conservatrici siano solo una maschera di convenienza, per farsi accettare dall'elettorato. Dietro ci vedo solo volontà di impoverire il pubblico, di spolpare ancora di più la scuola (tanto poi esistono le private), di far passare in secondo piano valori che invece sono importanti (almeno per me).
Il maestro unico è solo la punta dell'iceberg. La verità è che la scuola pubblica andrebbe tutelata e lasciata in pace, senza che ogni ministro passi e ci lasci la sua riformetta (mi viene sempre il paragone del palo dove ogni cane che passa lascia la sua pipì).

Roberto Ladisa ha detto...

dall'imprinting al coma profondo è questo il sistema.
Non c'è nemmeno bisogno di forzarlo, è talmente automatico che è fin troppo facile. Esempio la Tv. il peggiore tumore per il cervello.

La privatizzazione è il passo successivo, del resto è il segreto di pulcinella: questo progetto è nel "piano di rinascita" della P2, e lo dico senza la solita retorica da cuninisti da bar.

V. ha detto...

No no, hai ragione, non è retorica, sta proprio scritto nel "piano di rinascita", l'ho letto anch'io (scusa l'ignoranza, ma ... chi sono i cuninisti?)

Roberto Ladisa ha detto...

intendevo dire comunisti :-)
Non è colpa mia! ho una tastiera che fa troppi errori :-D