giovedì 25 settembre 2008

Autoscontro celeste


Ancora una volta trovo una notizia scientifica riportata in forma catastrofica. Si tratta dello scontro tra due pianeti in orbita attorno ad una stella che si trova a 300 anni luce dal nostro sistema solare. Ovviamente nell'eterno balletto dell'universo è ben possibile che due corpi si scontrino (anche se meno facile di quanto potrebbe apparire, a causa degli equilibri gravitazionali). L'aver osservato una tale collisione è un fatto interessante per la scienza.
Ma per il cosiddetto "uomo comune"? Come far passare la notizia? Il titolo: Catastrofe nello spazio. L'abstract: Collisione tra due pianeti a circa 300 anni luce dalla Terra. E' un pericolo per il mondo?
Mi sono subito chiesta quale poteva essere questo tremendo pericolo che ci minacciava. Detriti dello scontro? A occhio e croce 300 anni luce sono una bella distanza e non dovrebbero arrivare prima di un bel po' di tempo (anzi, secondo me non dovrebbero arrivare proprio, ma magari le mie conoscenze in materia sono un po' superficiali).
Alterazione degli equilibri? O santiddio ... qui si rasenta l'astrologia.
Allora cosa?
Leggo la news (di poche righe, fra le notizie di un noto motore di ricerca, direi il secondo in classifica) e scopro che la minaccia dovrebbe essere il ripetersi di questa condizione nel nostro sistema solare. Praticamente l'aver osservato uno scontro tra pianeti rende verosimile una tale ipotesi e subito ci preoccupiamo delle nostre chiappe.
Niente paura però, gli scienziati hanno calcolato che questa cosa è ben difficile nel prossimo miliardo di anni.
Da una seconda rilettura questa news fa acqua da tutte le parti. Prima di tutto uno scontro tra due pianeti non è una catastrofe. Nello spazio succedono cose ben più violente e sconvolgenti. Due pianeti che si scontrano saranno all'ordine del giorno. Diventano una catastrofe solo per gli eventuali abitanti dei due pianeti. Ma non è detto che ce ne fossero, quindi ...
Secondo poi, ma perché l'aver osservato una cosa di cui tutti conoscevano l'esistenza la dovrebbe rendere più reale? Tra Marte e Giove c'è tutta una fascia di asteroidi e pianetini che equivale all'esistenza di un altro pianeta e i calcoli riportano che lì (per capire bene gli equilibri del sistema solare) ci dovrebbe proprio essere un altro pianeta. Quindi la teoria più accreditata è che c'era un altro corpo celeste che poi è stato distrutto in qualche collisione. Ma vabbè ... se non suscita un sentimento comune la notizia ormai non viene più letta, quindi ...
Infine le parole degli scienziati. La dichiarazione riporta tutto come prima, tranquillizza dove era stato agitato, annulla l'effetto inquietudine. E rafforza l'idea di questi scienziati che nessuno capisce, al di sopra di ogni cosa, che mettono in salvo le nostre notti tranquille. Ma nessuno si chiede come mai dovremmo fidarci di quest'ente "scienziati" che qualche settimana fa voleva accendere un buco nero in grado di risucchiare l'intero universo nel giardino di casa nostra?
E la frase "esigue possibilità di prodursi nel prossimo miliardo di anni" davvero rassicura? Per me, che non ho mai capito come si facessero a studiare i sistemi con più di tre corpi (lo confesso ... ho lasciato a metà il corso di meccanica celeste), è un vero mistero. Come si possano avere delle certezze in materia? Infatti l'articolo parla di esigue possibilità, non di nessuna possibilità. Inoltre mi incuriosisce la serenità che mette la frase "nel prossimo miliardo di anni", perché sembra allontanare il problema a dismisura. Ma leggendo bene dice NEL prossimo , non TRA UN, quindi potrebbe essere anche domani.
Non dico questo perché penso che ci scontreremo con un pianeta nel 2012 (come molti sono convinti che accadrà), ma solo per sottolineare lo strano modo di divulgare la scienza sui media più utilizzati.
E come semplici metodi agiscano nelle nostre capoccette, trascinandoci in altalene emotive, inculcandoci strani riferimenti e lasciandoci senza alcuna conoscenza.


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