martedì 2 settembre 2008

Se otto ore vi sembran poche ...







Siamo alle solite. Un nuovo governo, un nuovo ministro dell'Istruzione e delle nuove riforme sulla scuola. Ogni ministro che passa lascia la sua firma, come i cagnolini che marcano il territorio facendo la pipì sul lampione. Il problema è che tutte queste riforme non vanno mai nella direzione giusta, ma sempre contro gli studenti. Questo nuovo genio della Mariastella Gelmini ha introdotto delle novità a dir poco agghiaccianti. Parlo soprattutto delle elementari che, per forza di cose, sono il mio campo di competenza.
Le principali novità di quest'anno sono l'adozione di un unico testo per l'intero quinquennio scolastico e l'introduzione del maestro unico.
Riguardo all'adozione del testo esprimo forti dubbi. L'esperienza personale è questa: i libri che aveva mia figlia in prima e seconda (sempre stesso titolo e stessa casa editrice) erano davvero ottimi, ma il testo della terza mostrava delle serie lacune. A dire delle maestre lo stesso libro in quarta e quinta risultava davvero noioso e poco efficace. L'adozione di un unico titolo per cinque anni implica quindi la scelta di un testo decente per tutti e cinque gli anni, ma non del testo più adatto e vicino alla linea didattica che gli insegnanti vogliono seguire di volta in volta. Inoltre in caso di cambiamento del maestro (cosa molto più frequente di quanto si creda), il nuovo dovrà per forza seguire le direttive di chi ha scelto il testo, che magari sono completamente diverse da quelle del metodo d'insegnamento da lui adottato.
Ma vabbè, tanto i bambini nella scuola italiana lavorano soprattutto con le fotocopie delle fantomatiche "schede" che qualcuno ha inserito qualche anno fa.
La responsabile dell'editoria scolastica denuncia "costi sociali elevatissimi". Ma anche questa non è una novità.
Quello che veramente mi lascia basita è la scelta di adottare un unico maestro per tutti e cinque gli anni. Un unico maestro che insegnerà tutte le materie, che starà 8 ore con i bambini, tutti i giorni, spiegando con lo stesso metodo storia, geografia, arte, matematica, italiano, inglese, ecc ...
I pro mi sono evidenti all'istante: dimezzamento del corpo insegnante, quindi meno soldi per gli stipendi che al momento risultano essere la voce di spicco nella spesa della scuola italiana. Non che vengano pagati tanto, intendiamoci, solo che negli ultimi anni i tagli alla pubblica istruzione sono stati talmente tanti che sono rimasti quasi solo i soldi per gli stipendi.
In questo modo pagheranno un po' (poco) di più i maestri elementari e potranno tagliare ancora alla voce istruzione (non saranno certo reinvestiti nella scuola pubblica i soldi che avanzeranno).
I contro? Me ne vengono subito in mente alcuni banali tipo maestri più stressati (8 ore in classe con 20-25 bambini ... non lo auguro nemmeno al mio peggior nemico). E se poi l'insegnante non è competente? E' assenteista? Non sto farneticando, succede eccome. Non c'è un reale controllo del corpo insegnante. la Gelmini assicura che questa mossa non è contro il tempo pieno, né contro la scuola pubblica. A me sembra ovvio che invece le conseguenze di questa manovra saranno tutte indirizzate verso un'ulteriore dequalificazione della scuola, il che porterà maggiori affluenze alla scuola privata, il che porterà a un tempo ridotto (pochi bambini, pochi diritti, è questo il concetto di democrazia della destra).
Il tutto, come sempre, sulla pelle dei cittadini.

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