venerdì 26 settembre 2008

Roma città depressa















Ad ogni azione corrisponde una reazione. E all'azione delle politiche del centro-destra sulla sicurezza corrispondono delle reazioni ben precise. Tra le quali spicca in questi giorni la notizia che i romani si sentono di vivere nella città più insicura d'Italia. Anzi, da un rapporto del Censis, risulta che Roma sia la città più spaventata tra le 10 grandi città del mondo (le altre sono New York, Bombay, Londra, Parigi, Il Cairo, San Paolo, Tokyo, Mosca e Pechino). Il 58% dei cittadini si sente in pericolo e vive l'angoscia di prendere una malattia che lo lasci invalido o di subire un incidente. Gli abitanti della capitale si sentono inquieti e a disagio e vedono grandi minacce dalle nuove tecnologie. Nelle altre grandi città queste percezioni negative riguardano solo il 30-35% degli abitanti.
Insomma i romani vivono male e tutti si stupiscono di questo. Ma non c'è un granché da stupirsi. Il benessere di solito è direttamente proporzionale alla qualità della vita. E a Roma la qualità della vita è notevolmente peggiorata.
In realtà oggi Roma è nettamente più sicura degli anni '80 e dei primi anni '90. Anche una città più vivibile per certi versi. Ed è sicuramente una città più tranquilla di quanto possa essere San Paolo (tanto per fare un esempio).
Però i cittadini romani vivono male. Perché?
Io una risposta accurata non ce l'ho, ma secondo me tutta la battaglia sulla sicurezza di questa primavera ha iniziato un procedimento di sconforto generale.
Ora questa città, dove sono nata e cresciuta e che amo con tutto il mio cuore, è una città impossibile. Innanzitutto il traffico è peggiorato. Non poteva essere altrimenti, visto che i taxi costano sempre di più, sono introvabili di sera e ormai fanno come se fossero i padroni del mondo passando continuamente nelle corsie riservate agli autobus e ai tram. Inoltre non è stato potenziato il servizio dei trasporti urbani e si parla già di aumenti delle tariffe. Tutta la furbetta questione dei parcometri ha dato il colpo di grazia alla situazione. Ora in macchina si può andare dovunque e parcheggiare dove si vuole, e sarà così anche domani visto che la proposta del sindaco è quella di stabilire dei prezzi forfettari molto bassi per i parcheggi prolungati nelle strisce attive.
A peggiorare il tutto c'è l'impacchettamento. Da agosto Roma è un cantiere, che manco nel Giubileo si erano mai visti tanti lavori stradali tutti insieme. In più è un cantiere lento e disorganizzato. Quindi imbuti, rallentamenti, deviazioni. Insomma un casino.
La notte bianca è stata una farsa e tante iniziative estive sono state cancellate (tranne quelle bancarellose al centro, tipo saga di paese), quindi non ci si può sfogare, non senza spendere un bel po', almeno.
La Roma perde continuamente.
Aggiungiamoci la battaglia sulla sicurezza, il razzismo latente e militari sparsi dove meno te li aspetti ed ecco qua che la gente si sente a disagio.
Senza alcuna luce all'orizzonte.
I romani stanno semplicemente andando in depressione ...

2 commenti:

francescobiraschi ha detto...

Torno da Viena dove ero per un congresso. Città fantastica sotto ogni punto di vista. Dall'architettura imperiale alle realizzazioni moderne. Ma soprattutto efficientissimi servizi pubblici (metro, tram e treni disponibili ad ogni ora con una rete capillarissima) e sicuri. Un sistema di videosorveglianza ad ogni angolo della metro fa si che era pieno di ragazze da sole che giravano a tarda notte senza nessun pericolo reale o percepito nell'aria. Ed è la stessa sensazione che ho avuto io, di essere tranquillo.
Tornato a Roma mi sono partiti 45 euro di taxi per tornare a casa visto che il trenino mi avrebbe lasciato all'Air Terminal alle 22 e da lì avrei dovuto farmi due km a piedi.
Concordo su tutta la linea, Roma città depressa e apparentemente senza fututo!
Salviamola

V. ha detto...

Daje!!!