giovedì 25 settembre 2008

In giro con le tette


Stasera ho voglia di parlare di tette. E di come reggerle. Io non ho mai avuto delle gran tette a parte quando ero ragazzina ragazzina. Però si sono ridimensionate subito, basti pensare che a 13 anni portavo praticamente una quarta e a 15 una seconda. Non è stato un gran trauma. Sono cresciuta con delle tette normali e un bel fisico, quindi nessun rimpianto. Anzi, visto che non dovevo reggere un granché ho subito rinunciato all'uso del reggiseno e con l'età ho deciso che non stavano poi tanto calando pur di non mettermelo. Questo fino alla scorsa settimana, quando, per indossare un certo vestito blu, mi sono comprata il mio primo push-up. E chi se l'era mai immaginato???!!! Il reggiseno in realtà mi ha sempre dato un certo senso di costrizione e l'ho messo solo quando era necessario (e a volte nemmeno allora). Il push up era quanto di più lontano dal mio quotidiano.
Per chi non lo sapesse il push up è un reggiseno che accresce e tira su le tette. Come funziona? Ha due coppettone rigide, che disegnano il seno e dentro è imbottito nella parte inferiore con del silicone. Lo spiego perché ne ero completamente all'oscuro. Comunque si indossa e, se non avete sbagliato taglia, si riempie col seno in modo che riempia la coppa ed esca un po' dalla parte superiore.
Scomodo e rigido ho pensato quando l'ho comprato, ma tanto era destinato ad essere indossato per tre ore nella vita (e infatti dopo il comune, quando siamo andati a bere con gli amici al bar, l'ho sfilato e l'ho infrattato nella borsa).
Tornata a casa l'ho riposto nel cassetto della biancheria, pensando che occupava pure troppo spazio, e l'ho scordato lì.
Il caso ha voluto che per il mio matrimonio non fossi l'unica a provare per la prima volta il push up. Anche Sara se l'è comprato e, provandolo s un abito meno strizzato e strano del mio, ha cominciato a trovarlo divertente. Ci ha fatto un po' di giretti e poi ha cominciato a raccontarmi quanto si divertiva a indossarlo. Sara è una persona ironica e intelligente, ha spesso un punto di vista diverso sulle cose e riesce sempre a mettermi addosso una certa curiosità.
Perciò ieri ci ho provato anch'io. Mi sono messa un paio di jeans, un paio di stivali (visto che Marieta insiste che non posso più andare in giro con i sandali, anche se oggi me li sono rimessi), una magliettina di cotone e il push up.
Effettivamente ha un che di comico l'andare in giro con delle tette dure e dritte che sono evidentemente innaturali. Mi è venuta in mente la tesi di Cecilia, che è sempre stata contraria ad andare in giro con qualcosa del genere, immaginandosi la delusione di un primo incontro amoroso in cui ti levi il reggiseno e sotto non c'è quello che ti aspettavi. Ma non è così, nessuno si aspetta delle tette così, sfidano tutti i principi della fisica!!! Inoltre a me non capita di avere primi incontri, quindi ... sono due giorni che me ne vado in giro con questo strano oggetto che mi affascina e mi attrae l'attenzione. Non so se qualcuno per strada abbia guardato le mie tette, ero troppo occupata a guardarle io. L'unica cosa è che non potevo smettere di toccarle, anzi ... di toccare questa struttura semirigida così plastica e curiosa, perché di mio in quel che toccavo non c'era proprio nulla. Comunque con un po' di amiche oggi ci siamo sbellicate dalle risate.
Io sono convinta che ognuno possa andare in giro come meglio si sente. Se si vuole rifare il seno, le labbra, i capelli, se vuole andare in giro in tuta o con i vestiti da sera, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Per quanto mi riguarda sono una persona abbastanza rilassata sull'aspetto fisico e continuerò a campare senza reggiseni, senza fondotinta, senza tacchi e senza tante imbellettature. Ciò non toglie che un giro con le tette ogni tanto non può far male a nessuno ...

2 commenti:

Roberto Ladisa ha detto...

Ciao Valentina

Ho letto più volte il post e l’ho trovato simpatico e piacevole; bhè! Qualcuno un po’ malizioso potrà asserire che ad un uomo un post sulle tette non può non piacere, sì è vero, però è anche vero che molti uomini hanno tanto da imparare su questi argomenti e chi meglio di una donna può chiarirci le idee.
Anch’io non sapevo cosa fosse un push-up, finché non ho letto il tuo post.
E’ inutile che ti dica cosa rappresenti il seno per me, è un qualcosa di meraviglioso e parafrasando una celebre battuta ( forse Steve Martin): “se avessi le tette starei tutto il giorno a toccarmele”, una battuta che poteva nascere solo in una mente maschile. Non ti dico quando andai a vedere la mostra del Canova, io che sono il Re delle gaffe, ho fatto delle figureee, però in “nome dell’Arte”… è troppo. Ma lasciamo perdere le mie figuracce, che fanno divertire tanto i miei amici, ci manca solo che arrivi ad abbracciare un cavallo in mezzo alla piazza e poi sono apposto.
Personalmente non amo i seni grossi, diciamo che la misura ideale, ( personale opinione), è una 3°. Però è anche vero che ci sono 2° bellissime e 3° non piacevoli, o altro, quindi alla fine il tutto è molto relativo; se a questo ci aggiungiamo che per me è molto importante la persona, la testa, allora! Ma questo è un altro argomento.

Citazione: “Questo fino alla scorsa settimana, quando, per indossare un certo vestito blu, mi sono comprata il mio primo push-up. E chi se l'era mai immaginato???!!! Il reggiseno in realtà mi ha sempre dato un certo senso di costrizione e l'ho messo solo quando era necessario (e a volte nemmeno allora). Il push up era quanto di più lontano dal mio quotidiano”.

Meno male che pensi che il reggiseno sia una costrizione, anche se una mia ex ( con seno grosso, 4° abbondante), doveva portare il reggiseno su suggerimento medico per la schiena. Ecco! A parte queste eccezioni non vedo il senso del reggiseno.
Sarebbe interessante aprire un dibattito sull’influenze sociali che le donne devono subire fin dalla nascita. Non so, se le donne primitive si truccassero, a quell’epoca si truccavano più gli uomini, soprattutto i guerrieri. Oppure la “rivoluzione apportata da Rousseau”, a metà del XVIII° sec. dove le donne non dovevano e non potevano allattare, in quanto si sciupavano il seno, e di conseguenza i rispettivi “mariti” ( chiamiamoli così), non le volevano più. Nell’Emilio di Rousseau ci sono alcune pagine dedicate a questo tema che per noi oggi è scontato ( la natura di allattare, e la meraviglia, la bellezza di una Madre che allatta), però all’epoca non erano molto d’accordo.

Citazione: “Effettivamente ha un che di comico l'andare in giro con delle tette dure e dritte che sono evidentemente innaturali. Mi è venuta in mente la tesi di Cecilia, che è sempre stata contraria ad andare in giro con qualcosa del genere, immaginandosi la delusione di un primo incontro amoroso in cui ti levi il reggiseno e sotto non c'è quello che ti aspettavi”.

Cecilia ha ragione, almeno io sono d’accordo con lei.
Anche se oggi, un uomo con un po’ di esperienza sa che le donne ( per milioni di motivi sociali), quando si spogliano “cambiano fisionomia”, quindi la sorpresa è come “il segreto di pulcinella”; forse la donna dovrebbe incominciare a slegarsi da queste inutili influenze sociali e incominciare ad accettarsi per come è. Retorica?!, in questo caso evviva…
Almeno nella mia piccola esperienza, e non mi riferisco solo alle fidanzate passate, ma anche nell’osservare gli altri, amici, anche di passaggio. Piccola digressione: avendo fatto il Conservatorio e una piccola attività concertistica, mi è capitato di incontrare svariate persone, e oggi suono in un gruppo Rock.
Molto spesso, ( nella mia esperienza), le donne si scelgono degli uomini presuntuosi, gelosi, dittatori, in molti casi maneschi. Mi son sempre chiesto perché?! È così povera l’idea che ha la donna dell’uomo? Si accontenta di così poco?
Poi crescendo e andando all’UniFi, ho capito qualcosa di più. Da qui nasce la mia pignoleria nello stare con una donna, neanche fossi un bel attore, dice mia madre!
Ma quel tipo di donna, che per una strana “filogenesi che ripercorre l’ontogenesi, ama essere bastonata”, no! Non la sopporto. Poi bisogna anche considerare altre questioni: instaurare una relazione con una donna con questa “forma mentis”, nel tempo creerà dei grossi problemi, per questo motivo dico sempre che la testa è la cosa più importante di una persona.

Citazione: “Ma non è così, nessuno si aspetta delle tette così, sfidano tutti i principi della fisica”!!!

Mmm! Forse la “pulsione sessuale” maschile supera qualsiasi legge fisica!
Credo che la pulsione sessuale maschile sia una delle cose più umilianti di noi ometti, lasciamo perdere...

Citazione: “Io sono convinta che ognuno possa andare in giro come meglio si sente. Se si vuole rifare il seno, le labbra, i capelli, se vuole andare in giro in tuta o con i vestiti da sera, ognuno è libero di fare ciò che vuole.
Per quanto mi riguarda sono una persona abbastanza rilassata sull'aspetto fisico e continuerò a campare senza reggiseni, senza fondotinta, senza tacchi e senza tante imbellettature. Ciò non toglie che un giro con le tette ogni tanto non può far male a nessuno” ...

Si siamo d’accordo che ognuno è libero di fare ciò che vuole nel rispetto altrui, anche se molto spesso le persone che si ritoccano, a mio avviso, hanno dei problemi di insicurezza; quindi prima di andare da un medico plastico, dovrebbero passare da uno psicologo, e questo lo dico con serenità. Essere insicuri è un sentimento o stato d’animo che ha molte sfumature, chi si sente brutto, non amato ecc, non risolverà nulla ritoccando il naso o le labbra ( odio i labbroni gonfiati), anzi, molto spesso nel tempo queste persone si ammalano veramente.
Secondo me un buon libro di Filosofia potrebbe essere un inizio, però non facciamolo sapere in giro.
Infine per quanto riguarda il tuo rapporto con te stessa, che ti devo dire: tuo marito è un uomo fortunato.


p.s. mentre scrivevo questo post ho ricevuto 3 telefonate, diamine se ho perso il filo del discorso.

V. ha detto...

Ciao Roberto, non importa se perdi il filo del discorso, i tuoi lunghi commenti mi fanno sempre piacere.
Bisognerebbe puntualizzare un po' di cose sul mio discorso. E' ovvio che la gente tende ad apparire diversa perché non si accetta per quel che è, altrettanto vero che gli uomini vengono attratti da un seno senza chiedersi cosa ci sia realmente sotto, così com'è vero che molte donne hanno bisogno di un uomo stronzo accanto (era quello che cercavi di dire con tutte quelle perifrasi?). Insomma un discorso sul ruolo assegnato alla donna nella società è dovuto, ma questo apre un baratro pressochè infinito e non si può parlarne così, senza un minimo di file rouge, sennò si fa solo casino.
Tutti i tuoi discorsi sono legati, e io ho anche evitato di mettere molte cose che mi erano venute in mente, perché non avevo il tempo di affrontare tutti questi discorsi (ora spero di sì).
Però sull'insicurezza ho da fare un piccolo appunto: l'insicurezza è di tutti e oggi viene trattata come una patologia. Tutti siamo insicuri in una o nell'altra cosa. L'importante è, secondo me, come si affrontano questi stati di insicurezza. Conosco persone che hanno migliorato la loro qualità di vita solo per essersi fatte un trapianto di capelli o per essersi siliconate le tette. E, ti dirò, sono tutte persone intelligenti, che rischiavano molto più di essere criticate per il trapianto o l'operazione che per la calvizie o le tette non più in forma. Solo che ci vivevano male con quel difetto e l'hanno risolto a modo loro. Conosco anche persone bellissime che non uscirebbero di casa senza trucco o in disordine perché si sentono sempre fuori posto.
Per questo penso che, nei limiti del rispetto per gli altri (limiti difficili da definire forse) ognuno dovrebbe andare in giro come gli pare, in tuta, in lustrini, con le tette su o le tette giù. Quello che andrebbe evitato (o meglio rieducato) è la supercritica, patrocinio esclusivo dei più insicuri. L'insicurezza cronica e devastante è quella che poi ti fa cercare delle finte verità ssolute e dei canoni nei quali bisogna riconoscersi. E criticare ferocemente chi non aderisce a tali verità. E la critica feroce fa spesso paura, quantomeno per la fatica di doverla affrontare. Il "vivi e lascia vivere" è un buon metodo secondo me. Almeno io l'ho sempre applicato e mi sono sempre trovata bene.
Riguardo al buon libro di filosofia sono d'accordo, ma non credosia un metodo universale. A proposito ... come vanno Goedel, Escher e bach???