giovedì 5 giugno 2008

Breve aggiornamento sui tassisti romani


Lo so che mi ripeto, ma io sono ogni giorno più convinta che i tassisti romani ora si sentono i padroni del mondo. Io li vedo, anzi li subisco e mi devo pur sfogare in qualche maniera. In questa settimana ho beccato tre taxi in piena isola pedonale (una viuzza stretta stretta) che caricavano turisti davanti a un hotel. I turisti non avevano altro segno di invalidità se non quello di doversi portare delle valigie gigantesche. La fermata dei taxi ha di fatto impedito il passaggio ai pedoni (quando stai riportando a casa 4 ragazzini scalmanati queste cose le noti). Poi ho beccato ben due taxi a Via Renula nella corsia dell'8 in pieno giorno (sono quasi nove anni che abito qui e faccio quella strada almeno due volte al giorno, mai visti taxi nella corsia del tram). Cinque taxi passati allegramente col rosso (di quelli che ti guardano torvo perché ti butti con le creature per strada e li costringi a rallentare). Altre varie vetture parcheggiate in posti improponibili e persino un tassista che ha abbandonato l'auto in mezzo a Via Monserrato per andare a prendersi un caffè (intralciando completamente una curva e creando una fila di gente incazzata nera). Proteste alla Stazione Termini per l'indisponibilità di taxi. Turisti allibiti a Piazza del Popolo, dove puoi aspettare alla stazione mezz'ora e di taxi nemmeno l'ombra. E in tutto questo se prendi un taxi (io non lo faccio perché li boicotto, ma altri sono costretti e poi mi raccontano) questi figuri si permettono pure di attaccarti un pilotto su quanto sono sfortunati e quanto gli si impedisce di fare il loro lavoro. Si lamentano delle loro retribuzioni. E poi ti chiedono un sovrapprezzo perché invece di una borsetta avevi una 24 ore. Oltre il danno anche la beffa. Su una cosa però concordo con loro. Non aumentiamo il numero delle licenze. Se sono tutti così sarebbe come autorizzare l'invasione degli Unni.

2 commenti:

francescobiraschi ha detto...

Alzi la mano chi non avuto le esperienze e le sensazioni che tu dscirvi?!?
Io sono completamente in accordo con te, su tutta la questione!
Qullo dei tassinari è l'esempio perfetto di come in Italia il consociativismo e l'interesse personale siano saldamente radicati. Forse, questo è uno rarissimi casi in cui sarei favorevole ad una liberalizzazione selvaggia modello USA!
Daje

V. ha detto...

Certo che sei d'accordo con me, il tuo è uno dei racconti di cui parlo nel post, e me l'hai fatto ieri sera ^__^

A parte tutto, credo che l'atteggiamento dei tassisti sia esemplificativo di un tipo di mentalità. E secondo me questa mentalità è radicata in una subcultura che in Italia c'è sempre stata, ma che ora sta diventando uno status quo, una condizione non solo da sbandierare, ma addirittura da raggiungere. E questa subcultura non fa funzionare per niente bene questo Paese.
Sulla liberalizzazione selvaggia sono parzialmente d'accordo. Solo se si riesce a risolvere un po' di problematica sul traffico e sulla funzionalità dei mezzi pubblici. Altrimenti siamo fritti! Quello che imiterei sicuramente degli Usa è la possibilità di creare dei consorzi, proprietari dei taxi, dove i tassisti sono dipendenti pagati ad ore di lavoro.

Aspè ... era a te che il tassista aveva detto qualcosa sul fatto che avevno bloccato Piazza Venezia "solo" per un giorno? (scusa se non me lo ricordo, ma a me queste cose mi fanno venire la bile e le devo rimuovere velocemente)