lunedì 23 giugno 2008

La cittadina che protesta



Qui tutto va a rotoli. La politica, il Paese, la giustizia, il calcio, il tempo, il vicinato. Campare sembra sempre più difficile. Ma se non possiamo fare nulla riguardo ad alcune cose, possiamo invece fare molto riguardo ad altre. E non parlo solamente di mettere l'aria condizionata (che non farà altro che aumentare il riscaldamento globale e diminuire la nostra capacità di sopportazione dell'afa).
Credo che per prima cosa ci sia bisogno di cambiare la mentalità. Pensando un po' meno ai nostri problemi e ponendoci in modo più lucido ed empatico (sì, sì, ho detto proprio empatico) nei confronti del mondo. Ogni nostra azione ha un costo e bisognerebbe sempre individuare qual'è e metterlo nel preventivo delle conseguenze. Eppure non si pensa mai che quello che stiamo per fare influirà in un modo o nell'altro nelle vite degli altri. Si pensa sempre al proprio diritto. Senza fare una scaletta di priorità. Forse i neuroni dell'uomo medio non bastano per considerare tutto questo insieme di variabili, però se avessimo come valore il rispetto per gli altri (invece che lo spessore del portafogli, ad esempio) probabilmente tutto filerebbe più liscio.
Ci perdiamo invece in mille inezie, seguendo la strada dei furbetti (che spesso di intelligente hanno ben poco) e cerchiamo gli escamotage e le risposte nel loro terreno.

Questo vale ad esempio, per tutta la vicenda Berlusconi di questi giorni. Si parla di legge ad personam, ci viene risposto che non ci sono interessi ad attuare quella legge, e allora tutti a convincere tutti di una posizione invece che dell'altra. E se si dicesse semplicemente che questa legge ha portato troppa bagarre e varrebbe la pena non intignare per il momento? Il premier dimostrerebbe di non avere urgenza (e quindi di non avere nessun interesse personale), tutto l'apparato governativo dimostrerebbe rispetto e serietà. Invece si va avanti con discussioni e discussioni che confondono e annoiano l'opinione pubblica fino a sfiancarla e solo in pochi, tenaci e volenterosi, sanno veramente a che punto siamo.

Idem con patate per l'energia nucleare. E' l'unica soluzione dicono gli uni, inquina dicono gli altri, siete dei retrogradi rispondono gli uni, siete degli squali affamati di soldi, replicano gli altri. Ognuno tira acqua al suo mulino. Confusione, discussioni. Molti non vengono neppure ascoltati. Quelli che dicono !aspettiamo di vedere la quarta generazione, tanto per rinuclearizzare l'Italia ci vogliono almeno 10 anni, quindi anche se ce ne mettiamo 15 cosa volete che sia!. Quelli che sostengono che il nucleare ci vuole, ma che da solo non basta.
In questo Paese si politicizza tutto. Quindi o sostieni la mia idea oppure sei amico del nemico e quindi sei contro di me. Tanto anche se non è vero non ti ascolta nessuno e quindi non si saprà mai. Tutto viene manipolato per uso e consumo del movimento di opinione pubblica: l'energia, le leggi, la scuola, i mezzi di informazione, la salute pubblica.
E se nessuno sta a sentire quelle che sono le voci competenti (anche perché l'ignoranza fa sì che quasi nessuno sappia a chi appartengono tali voci), c'è una cosa che dovrebbe venire in testa a tutti e che non dice quasi nessuno.
L'Italia ha votato no sul nucleare. Sono passati meno di 30 anni. Vuoi interpellare i cittadini prima di decidere per loro? Ma porca paletta ... ora che ritenete la cosa importante il parere degli elettori non conta più nulla?

Nessuno si sente ritenuto incapace e stupido da questo governo? Bypassato in nome di qualcosa che la gente comune non sa e non può capire? Nessuno si sente preso in giro?
Evidentemente no. Perché ci stanno prendendo per il culo su talmente tanti fronti e in maniera così plateale che chiudere gli occhi e pensare al ct della prossima nazionale, all'emergenza caldo o alle quisquilie sulla comunione dei divorziati, sembra molto più logico.
Effettivamente se hai una spada di Damocle che ti penzola sulla capa è molto meglio non pensarci, perché si dovrebbe fare uno sforzo enorme per campare così o addirittura per tentare di levarla. E chi c'ha le forze?
La verità è che siamo un popolo di pigri, egoisti e poco lungimiranti.

Vabbè, ho iniziato volendo dire una cosa e ho finito su un discorso completamente diverso. Questo è un ennesimo stream of consciusness, un fluxus di pensieri che vagano senza una meta vera su cui scagliarsi (oppure con troppe mete, che poi è la stessa cosa), uno sfogo fisiologico del nervoso di una giornata in cui, con troppo caldo, ho dovuto scontare l'egoismo e l'assenza di complicità.
Lo pubblico lo stesso, perché penso si debba essere come si è nel bene e nel male, senza vergognarsi troppo delle scarse lucidità e dei propri difetti.
Chiedo venia a chi leggerà e penserà che questo discorso non ha né capo né coda (a ragion veduta). Ringrazio chi in questo discorso ci vedrà una persona imbavagliata e incazzata che ogni tanto ha un rigurgito di impazienza ed esplode in tiritere insensate e pasticciate.

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