domenica 11 maggio 2008

Le cose che non si possono dire (parte 1)

Ci sono delle cose che non si possono dire. Perché socialmente non si possono accettare. Non importa se queste cose non dicono molto sulle tue idee. Non importa se sei dispostissimo ad accettare che gli altri la pensino diversamente. Soprattutto, non importa se queste cose fanno di te una persona originale e un po' fuori dagli schemi. Ci sono delle cose che non si possono dire perché se le dici gli altri ti guardano come se ti mancassero i fondamentali.
Credo che ognuno di noi abbia di queste particolarità di cui non si può parlare. E, badate bene, non intendo idee politiche o sociali, ma solo gusti personali su cose frivole.
Io ad esempio detesto i documentari. Non li posso proprio vedere. Li trovo francamente insopportabili. Ma questa cosa è inaccettabile. Pare non combaci con il mio spirito scientifico!!!
Io invece i documentari non li sopporto. Non sono una mammoletta, ma i documentari per me sono inguardabili. Non tutti ovviamente. Solo quelli classici con gli animali.
Nei documentari ti fanno vedere un qualunque animaletto simpatico e le sue abitudini nel suo habitat originale. Te lo mostrano per 5-7 minuti, non di più, ma quel che tanto basta per farti interessare. A un certo punto arriva sempre un cazzo di leone che, dopo un po' di appostamenti (nei quali speri che questo animaletto, per una volta, ce la faccia), si sbrana il protagonista di turno. Ci sono delle variazioni certo ... la maggior parte delle volte è un leone (o meglio, una leonessa, perché i leoni pare non facciano nulla se non stare li a girarsi i pollici uncinati e aspettare che le leonesse gli portino da mangiare), però può essere una tigre, una pantera o qualsiasi altro fottutissimo felino un po' più grande del mio micio.
Tutte le abitudini dell'animaletto precedente, come accennavo, prendevano in totale pochi minuti, ma lo sbranamento, a varie fasi, prende un bel po' di tempo. Soprattutto il momento in cui l'animaletto soccombe, che viene ripetuto a rallenty e ripreso da varie angolazioni.
Ti stanno sulle palle i felini, direte voi. Invece no. Sono bellissimi. Poi ti fanno vedere le leonesse che accudiscono i cuccioli e tutte le loro abitudini (sempre per 5, massimo 10 minuti). I cuccioli sono proprio carini e quando cominci a sorridere e stai finalmente rimuovendo lo sgozzamento dell'animaletto, eccola là che arriva qualche stronzo serpentello e t'ammazza il cucciolo più simpatico. Non il leone che sta li a fare un cazzo e che sta spolpando i resti di una giraffina adorabile. No ... il serpente ammazza il cucciolo che muore dilaniato dal dolore. Ma a sua volta il serpente soffrirà perché qualche stupido pennuto si mangerà le sue uova e così via ... tutto un muori-muori-ammazza-ammazza.
Ora ... i leoni, che Dio li benedica, pare mangino una volta a settimana o giù di lì. E allora perché nei documentari ti fanno vedere 3 minuti di gioco con i piccoli, due minuti il leone che ha fame e mezzo minuto di accoppiamento (i corteggiamenti no, te li fanno vedere un po' di più ... ma qualcuno viene sempre ammazzato anche in quel frangente)? E perché le morti e gli sgozzamenti prendono i restanti 29 minuti?
Che fanno 'sti leoni il resto del tempo? Dormono, mi si dice. Dormono un sacco. Il che suscita la mia stima e soprattutto la mia invidia. Ma se i leoni, da bravi felini, dormono tutto questo tempo, perché mai non fanno più documentari sul sonno rem dei leoni oppure sui giochi dei cuccioli (e mica ogni due secondi ci deve essere una tragedia, ci saranno anche dei giorni felici, no?)?
Sai che palle, mi rispondono tutti!!! E poi è la natura. Ma se quelli dormono la maggior parte del tempo e tu mi fai vedere solo gli sbranamenti ... che cazzo di natura è???
E' questo forse che mi da tanto fastidio. Secondo me nei documentari la presenza dell'uomo, soprattutto nel montaggio, si sente e rovina tutta la natura. Perché a noi (come specie) ci piace vedere l'ammazzamento e lo squartamento. E ci piacciono pure le tragedie, soprattutto quando succedono agli altri (agli animali poi). E questo lo lego col fatto che in Italia tutti stanno a rota di cronaca nera. Io i documentari invece li trovo inutilmente cruenti, lontani dal vero mondo animale e falsamente educativi. E non parlo solo di quelli stile Voyager. Perché la maggior parte dei documentari sugli animali è così. Ma questa cosa non si può dire e quando, d'istinto, vedo una giraffa sgozzata da una leonessa e urlo a mia figlia "Chiudi gli occhi", poi mi devo sentire in colpa perché i documentari sulla natura sono meravigliosi. Io però rispondo ad un istinto, come quando vedo quelli che scopano in tv o Ferrara (sì, le copro gli occhi anche quando c'è Ferrara ... è istinto ve l'ho detto)! E godo del privilegio di essere troppo sensibile e 5 minuti dopo troppo cinica. E sono pure noiosa perché mi guarderei un documentario sul sonno rem delle leonesse. Ma questa cosa non si può dire e non la dirò ... però continuerò a pensarla finché vivrò!

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