domenica 25 maggio 2008

Pigneto, città aperta



Migranti. Questo è il termine che da anni la cooperazione internazionale suggerisce e adotta per indicare le persone che si muovono da una zona del mondo ad un'altra. Migrante indica chi viene, ma anche chi parte, e più in generale suggerisce un flusso di spostamento che riguarda il globo intero. Adottando questo termine si annullano le accezioni dispregiative, fallimentari o anacronostiche che ormai accompagnano altri due termini: immigrato ed emigrante.
In Italia il duro lavoro di anni dei cooperanti e degli antropologi sembra essere stato spazzato via in soli due mesi di campagna elettorale.
Ora da noi ci sono solo gli immigrati, siano essi comunitari o extracomunitari, legali o clandestini. Stiamo parlando solo di persone che vengono da Paesi più poveri. Ad esempio un americano non è mai consideratoun immigrato.

Ieri pomeriggio al Pigneto c'è stato un raid contro gli immigrati. Un raid in piena regola: venti ragazzotti dal volto coperto (da foulard con svastiche disegnate sopra), capitanati da un uomo sulla quarantina, si sono intrufolati per le vie del quartiere e hanno devastato due alimentari, un bar, un call center, un portone e un ragazzo. Erano armati con spranghe e palanche di legno. Sono stati veloci, cattivi e piuttosto silenziosi. pare che le forze dell'ordine, anche se chiamate, non siano mai arrivate. Oggi esce fuori che due o tre dei posti devastati erano luoghi piuttosto discussi. Luoghi di aggregazione per spacciatori, drogati e delinquenti vari. Dice un anonimo sul sito del Pigneto: "In via macerata e' stato colpito il punto e il portone di cui TUTTi si lamentavano". Un altro, sempre anonimo, risponde che il ragazzo della lavanderia invece è una persona deliziosa, tesi sulla quali si trovano tutti d'accordo e di lui infatti non si discute più.

Io non credo che il raid del Pigneto sia una conseguenza diretta del malessere degli abitanti. In quella parte di Roma ci sono molti quartieri multietnici, anche più del Pigneto, ad esempio Centocelle, Tor Pignattara e il Prenestino. In tutti questi luoghi ci sono attività aperte da migranti, posti carini, kebab o bar malfamati. In tutti questi quartieri ci sono dei problemi (come in tutti i quartieri di tutte le città). In tutti i quartieri i vigili prendono delle mazzette per far finta di niente.

Il Pigneto non è stato colpito a caso e, a quanto si dice, non è stato colpito da abitanti del Pigneto. Questo quartiere è una delle zone più radical chic della città. Le case hanno raggiunto dei prezzi piuttosto alti, sicuramente molto più alti delle zone circostanti. Il Pigneto si propone come un'alternativa al centro, con locali particolari, non carissimi e molto fruibili. Il Pigneto è una piazza popolare che conserva una forte identità, di sinistra.
Una delle cose che più mi colpisce quando ci passo è proprio l'integrazione con i migranti e la presenza di quelle bottegucce tipiche delle città europee, dove si vende un po' di tutto: dai giornali alle banane, dai casalinghi ai gelati. Bottegucce gestite normalmente da migranti centro-asiatici. Come a Bruxelles, Parigi, Amsterdam.

Ora mi vogliono raccontare che hanno attaccato il Pigneto perché stufi del disordine? Attaccando i luoghi più malfamati della zona (ma solo quelli gestiti da extracomunitari) speravano forse di non sollevare gli animi del rione? E perché quelli del Pigneto e non quelli di un altro posto, magari più misto, magari con un'identità meno forte, magari meno ricco o meno di sinistra?

Sollevati questi dubbi sottolineo che, qualunque sia stata la molla e la dinamica, il Pigneto ha reagito prontamente contro gli sceriffi che si fanno giustizia da soli. Sono state già organizzate assemblee cittadine e manifestazioni (mi sembra ce ne sia una domani alle 18.00).
Ammesso (assolutamente non concesso) che sia stata fatta giustizia di qualche cosa, non è certo questo il modo. Altrimenti ora prendo un'accetta e vado a sfondare i tavolini di tutto il centro (abusivi, accentratori di casino e di malavitosi, tollerati dai vigili in cambio di mazzette). Anche se, contrariamente a quanto avvenuto al Pigneto, sono sicura che in questo caso il 113 manderebbe qualcuno a sedare gli animi ...


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