martedì 8 aprile 2008

Discalculia, questa sconosciuta

Negli ultimi tempi, una serie di coincidenze, che non starò qui a raccontare, mi ha fatto scontrare con la discalculia. Fino a un mese fa non sapevo nemmeno della sua esistenza. La discalculia è una sorta di dislessia nel mondo aritmetico, almeno in apparenza. In realtà esistono due tipi principali di discalculia: quella associata a varie forme di dislessia e quella che invece si presenta da sola.
Quale che sia la causa i discalculici (6 persone su 100 mi sembra di aver capito) se non rieducati per bene si portano dietro dei gravi deficit di calcolo e soprattutto un forte senso di inadeguatezza e perdita dell'autostima.
Un discalculico è perfettamente in grado di fare i calcoli e di seguire un percorso logico, queste cose infatti sono innate in noi. Semplicemente un discalculico non riesce a capire il comune metodo di rappresentazione di calcoli e simboli logici. Ad esempio non riesce a raffigurare i numeri interi su una retta e a pensare addizioni e sottrazioni come salti, quindi si chiede da che parte deve saltare e se deve contare le stanghette o gli spazi riempiti. Se si fanno raffigurare i numeri come pallini che si accendono e si spengono il problema viene subito risolto.
Ovviamente c'è molta ignoranza sulla discalculia e spesso le persone che ne soffrono vengono tacciate dagli insegnanti di essere svogliate e sovrappensiero. Più semplicemente un discalculico fa una fatica tremenda e non riesce quasi mai nell'impresa, quindi si sente frustrato e abbandona.
Una mia amica (la prima che mi abbia mai parlato di discalculia) mi ha raccontato che da bambina proprio non riusciva a capire le sottrazioni. Dopo vari tentativi aveva adottato un suo metodo: sommava al sottraendo delle cifre per vedere quale fosse il possibile risultato. Questo metodo non è meno valido o meno esatto di quello che viene insegnato nelle scuole, è solo meno pratico (perché ci si mette molto più tempo). Un informatico direbbe che è un algoritmo non ottimizzato. Io sono sicura che negli anni la mia amica abbia aggiunto ulteriori sofisticherie al suo metodo (perché quando bisogna fare un compito in classe con le sottrazioni a tre cifre ...), però sta di fatto che ancora oggi non è capace di fare le divisioni.
Se alcuni algoritmi si rivelano inefficaci con il crescere della complessità, questo non è detto che sia sempre valido, quindi adottare un diverso tipo di rappresentazione dei numeri e dei calcoli elementari può essere assolutamente analogo al metodo più utilizzato.
In particolare un discalculico deve avere in testa chiarezza e ordine per poter lavorare efficacemente. Con la logopedia il problema può essere risolto definitivamente, facendo sparire quel senso di confusione, inadeguatezza e umiliazione che accompagna molto spesso le storie dei discalculici.
Credo sia quindi importante riconoscere i possibili sintomi, soprattutto nei bambini.
I campanelli possono essere vari: difficoltà a contare di seguito in entrambi i sensi, difficoltà o impossibilità con le operazioni aritmetiche di base (in particolare sottrazione e, conseguentemente, divisione), confusione nella scrittura dei numeri (367 e 376 ad esempio), difficoltà ad imparare le tabelline (in particolar modo quelle del 4 e del 7), forte difficoltà ad eseguire calcoli ad occhi chiusi.
Questo post è solo la summa di quello che ho capito da varie letture su internet e da un po' di chiacchiere. Io non sono un'addetta ai lavori e inoltre ho iniziato ad esplorare il problema da una settimana o due. Però penso che bisogna essere veicoli di conoscenza, perché più cose si sottopongono all'attenzione degli altri più possibilità ci sono di risolvere problemi (forse anche di crearne). Dopo questa massima (ammazza quanto sono seria stavolta) è meglio che io vada ad allenare i pochi neuroni sopravvissuti come ogni sera con i vari brain training, brain accademy, brain challenge, ecc ... hai visto mai che riesca a bloccare la stoltità incipiente ;-)

3 commenti:

Gibilix ha detto...

Wow! Grazie per l'erudizione in merito. Molto interessante.

Non mi prendere in giro, ma qualche leggero sintomo di discalculia mi sa che l'ho provato su di me... tipo quando ogni tanto ti blocchi nel fare mentalmente semplici calcoli quando magari dieci minuti prima hai risolto un'equazione differenziale alle derivate parziali complicatissima...

V. ha detto...

No che non sei discalculico, sei un po' rincoglionito ... è diverso!! Cmq succede anche a me ... derivate parziali? nessun problema! 7*8? Mi sono sbagliata anche quando facevo ripassare le tabelline a mia figlia!!!

Gibilix ha detto...

minchia! ...com'è vero...